antica cittadella
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SANTA MARIA CAPUA VETERE - La prima sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Giovanni Caparco, con a latere Eugenio Polcari e Marzia Pellegrino, ha assolto otto persone coinvolte nell'inchiesta della Guardia di Finanza di Caserta sulle rendite Inail gonfiate ad hoc per truffare lo Stato.

Assolti con formula piena

Sono stati assolti con la formula "perché il fatto non sussiste" l'avvocato Patrizia Barbato, i dirigenti dell'Inail Antonio Valletta e Raimondo Raffaele, l'intermediario Vincenzo Valletta, e i beneficiari Giuseppe Micco, Umberto Viviano, Emanuele Maffei e Fabio Pengue.

Le accuse

Le accuse mosse contro di loro comprendevano peculato, truffa ai danni dello Stato, corruzione, concussione, e, per Raimondo Raffaele, peculato. La pubblica accusa aveva ricostruito che, nel 2014, i due funzionari dell'Inail, attraverso l'elargizione di diverse utilità, avrebbero gonfiato i benefici dell'Inail per i beneficiari imputati. All'avvocato Patrizia Barbato veniva contestato il ruolo di intermediaria per ottenere ingiustamente il beneficio per il suo assistito. Secondo l'accusa, i beneficiari avrebbero ricevuto un ingiusto indennizzo di oltre 100mila euro.

Nel corso del dibattimento, i legali difensori hanno smontato l'intero impianto accusatorio. Tra i membri del collegio difensivo figurano gli avvocati Mario Palmirani, Gennaro Iannotta, Michela Fusco, Giuseppe Stellato, Umberto Pappadia, e Giacomo Tartaglione. L'Inail si è costituita parte civile con l'avvocato Maria Luigia Ferrante.