Minacciano di affogarlo per un debito di droga, Cassazione respinge ricorso
La Suprema Corte ha confermato le condanne precedenti per i cinque imputati
CASAL DI PRINCIPE – La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dai cinque accusati Antonio Tornincasa, 54enne di Arzano, suo figlio Emanuele di 28 anni, Bernardino Crispino, 38nne di Marcianise, Francesco Frascogna, 53enne di San Cipriano D'Aversa, e Nicola Sergio Kader, 38enne di Aversa, tutti accusati del reato di sequestro di estorsione a scopo di estorsione, aggravato dalla modalità mafiosa.
La vicenda
Il 24 febbraio 2020, la vittima, un 40enne di Casal di Principe, veniva prelevato da un bar del centro della cittadina dell’agro da Antonio ed Emanuele Tornincasa. Lo stesso veniva poi portato a Formia dove venne preso un complice che si fece garante del debito di droga di circa 30mila euro che il 40enne aveva con i Tornincasa. Questo però non venne creduto e per questo il 40enne venne condotto a Castel Volturno vicino ad un lago dove gli venne posta una corda la collo con attaccato un sasso e minacciato di affogarlo nell’acqua. Solo così ottennero dal 40enne la promessa del pagamento del debito e fecero ritorno a Casal di Principe dove però ad attenderli trovarono i carabinieri.
Il 25 febbraio 2021 gli accusati vennero raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere su disposizione della Dda di Napoli in quanto avrebbero cercare di far ritrattare la vittima e la moglie attraverso degli affiliati al clan dei casalesi, offrendo in cambio il pagamento delle spese legali e mille euro. Nello specifico a svolgere questa azione sarebbe stato proprio il Kader.
La decisione della Cassazione
La Cassazione infine ha respinto il ricorso e ha definito la conferma della pena di 12 anni di reclusione per Crispino, 2 anni e 4 mesi per Frascogna, 3 anni per Kader e Antonio Tornincasa e 3 anni e 4 mesi per suo figlio Emanuele.