Truffa aggravata e abuso d'ufficio, arriva la sentenza per l'ex sindaco e la sua giunta
Disposto il rinvio a giudizio per 34 lavoratori socialmente utili
CASAL DI PRINCIPE - Il giudice dell’udienza preliminare, Donata Di Sarno, ha emesso una sentenza di non luogo a procedere nei confronti dell’ex sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, e della sua giunta, composta dagli assessori Vincenzo Noviello, Antonio Schiavone, Maria Letizia, Antonio Natale e Marisa Diana. Tali amministratori erano stati coinvolti in un’inchiesta sulla truffa relativa ai lavoratori socialmente utili (Lsu) del Comune, i quali avrebbero ricevuto compensi per lavori non svolti. L’accusa formulata a carico degli ex amministratori era quella di abuso d’ufficio.
Rinviati a giudizio altri 44 indagati
La decisione del gup è giunta durante l’udienza preliminare, in seguito alla richiesta del sostituto procuratore Giovanni Corona di rinviare a giudizio gli altri 44 indagati, comprendenti 34 Lsu e funzionari del comune casalese. Questi ultimi dovranno comparire davanti al giudice monocratico Vera Iaselli del tribunale di Napoli Nord nel mese di maggio. Tra i lavoratori socialmente utili coinvolti nel rinvio a giudizio figurano nomi come Giuseppe Capoluogo, Michele Caterino e Valerio Caterino, oltre ad altre personalità che si sono distinte sia per la quantità sia per la gravità delle accuse.
Le indagini
L’indagine, condotta dai Carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Casal di Principe, è iniziata nel 2019 a seguito di una denuncia presentata dalla precedente segretaria comunale. Questa denuncia faceva riferimento a violazioni delle normative riguardanti l’impiego e la gestione degli Lsu da parte degli amministratori locali e del sindaco. Secondo le risultanze investigative, gli amministratori avrebbero tenuto comportamenti omissivi, mancando nell'adozione di delibere specifiche, e trascurando di indicare i progetti d’impiego, le aree e gli orari di lavoro, oltre a non effettuare verifiche richieste dalla segretaria comunale.
Le condotte contestate avrebbero portato a un danno erariale significativo: secondo la Procura di Napoli Nord, gli Lsu avrebbero percepito indebitamente un’indennità d’integrazione oraria, arrecando così un danno allo Stato stimato in 450.000 euro per quanto riguarda l’INPS e 305.000 euro per il Comune stesso. Le accuse mosse contro i dirigenti coinvolti variano dall’abuso d’ufficio a truffa aggravata ai danni dello Stato e false attestazioni.
Il collegio difensivo è composto da un ampio gruppo di avvocati, tra cui Marco Schiavone, Carlo De Stavola e Bernardino Diana, che rappresentano gli interessi degli ex amministratori, le cui posizioni sono ora chiarite con questa sentenza di non luogo a procedere. Il percorso giudiziario continua, mentre il dibattito pubblico sulla scottante questione dei Lsu nel contesto comunale di Casal di Principe si fa sempre più acceso.