antica cittadella
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AVERSA - Un vero e proprio "call center" criminale, in grado di effettuare dalle 600 alle 1.200 chiamate al giorno, è stato smantellato ad Aversa, nel casertano, nell'ambito di un'inchiesta che ha portato all'arresto di 22 persone e all'applicazione di misure cautelari nei confronti di 55 altri indagati. Questo è il risultato di un'operazione condotta dalla polizia, su richiesta della Procura di Genova, che ha fatto luce su una rete criminale specializzata nelle truffe ai danni degli anziani. L'inchiesta, avviata nel giugno del 2023 a seguito di una denuncia da parte di una donna anziana di Genova, ha portato alla ricostruzione di 103 episodi di truffa accertati.

Un'organizzazione radicata e ben strutturata

L'organizzazione criminale, con base tra Napoli e Caserta, era in grado di agire in tutta Italia, grazie all'impiego di "trasfertisti", ovvero criminali che si spostavano sul territorio nazionale per truffare gli anziani. Gli investigatori hanno scoperto che i truffatori operavano tramite chiamate telefoniche, con il pretesto di incidenti gravi che coinvolgevano i familiari delle vittime, chiedendo denaro o preziosi come cauzione per evitare arresti o gravi conseguenze. Le chiamate, spesso lunghe e manipolative, riuscivano a confondere le vittime, costringendole a cedere in preda al panico.

Il modus operandi e il danno economico

I "telefonisti", che operavano da veri e propri call center abusivi, riuscivano a fare centinaia di chiamate al giorno. Una volta che la truffa andava a segno, i "trasfertisti" intervenivano per ritirare i soldi e i beni rubati, spostandosi in tutta Italia con mezzi a noleggio. Le vittime, tutte anziane, venivano sistematicamente isolate e terrorizzate. Tra le vittime, una donna di quasi 100 anni, che ha subito un danno di 16.000 euro.

Il valore complessivo delle truffe ammonta a diversi milioni di euro, con singoli colpi che potevano fruttare anche 50.000 euro. Gli indagati, uomini tra i 30 e i 50 anni, tutti con precedenti penali, sono originari della Campania e avevano ruoli distinti all'interno dell'organizzazione, con i vertici che gestivano i guadagni maggiori e i collaboratori sul campo che ricevevano compensi più bassi, ma comunque considerevoli.

Le conseguenze devastanti sulle vittime

Le truffe hanno avuto gravi ripercussioni psicologiche sulle vittime, molte delle quali hanno subito un forte stress post-traumatico. In molti casi, il senso di vergogna ha impedito loro di denunciare l'accaduto, lasciando i truffatori liberi di agire per lungo tempo.

L'operazione di oggi è un duro colpo per una rete criminale che sfruttava l'ingenuità e la vulnerabilità degli anziani, creando un impatto devastante sulla loro vita economica e psicologica.