antica cittadella
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PASTORANO – E' in corso il monitoraggio da parte dell'Arpac dei valori delle sostanze inquinanti prodotte dall'incendio che il 3 e 4 settembre ha devastato un capannone dell'impianto di rifiuti della società Gesia a Pastorano, nel Casertano, con la combustione di materiale plastico che ha provocato una densa nube di fumo nero e altamente tossico.

I tecnici hanno installato due campionatori ad alto volume, posti a circa 200 metri dal luogo dell'incendio, rispettivamente nella direzione prevalente del vento (sottovento) e nella direzione opposta (sopravento); sempre a poca distanza dal rogo è poi attivo un laboratorio per la misurazione delle concentrazioni orarie di polveri sottili PM10 e PM2.5, monossido di carbonio, ozono, benzene, toluene, xilene, ossidi di azoto.

Tra i dati più rilevanti, fa sapere l'Arpac in un comunicato, quello registrato il 5 settembre, e relativo al benzene; i cui valori, "che possono essere ricollegati all'incendio, sono significativamente superiori al limite di legge (5 µg/m3), che tuttavia - precisa la nota - è espresso in termini di media annua e dunque non è applicabile dal punto di vista normativo al caso specifico".

Picchi superiori al limite di legge si registrano anche per le concentrazioni medie orarie di particolato"; un allarme questo che sembra però rientrato. "In ogni caso il 6 settembre - spiega l'Arpac - per il quale si dispone del set completo di dati per le 24 ore, non sono riscontrati superamenti dei limiti di legge per gli inquinanti monitorati dal laboratorio mobile".