Respinto il ricorso per la licenza di porto di fucile: “Non è affidabile”
La decisione del giudice del tribunale amministrativo dopo il diniego della Questura

CASERTA - Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania (Sezione Quinta) ha rigettato il ricorso di un cittadino contro il diniego del rilascio della licenza di porto di fucile per uso sportivo, emesso dal Questore della provincia di Caserta.
Il ricorso
Il cittadino aveva richiesto il rilascio della licenza presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Aversa, ma il 26 gennaio 2021 l'Autorità di pubblica sicurezza aveva avviato il procedimento di rigetto, segnalando la presenza di elementi ostativi relativi al profilo del richiedente. Nonostante le osservazioni presentate dall'interessato, il Questore di Caserta aveva confermato il diniego, ritenendo il ricorrente inaffidabile nell'uso delle armi.
Il provvedimento di diniego si basava su vari elementi emersi durante l’istruttoria, tra cui procedimenti penali pregressi per reati in materia di immigrazione, truffa, simulazione di reato, falso e frode assicurativa, oltre a una condanna per insolvenza fraudolenta. Inoltre, il ricorrente aveva frequentato soggetti pregiudicati per reati come truffa, gioco d'azzardo, traffico di stupefacenti e furto.
TAR respinge l'istanza
Il cittadino ha impugnato il diniego davanti al TAR, contestando la legittimità del provvedimento per presunto difetto d’istruttoria e mancanza di presupposti giuridici. La difesa ha sostenuto che i precedenti penali fossero ormai risalenti nel tempo e che le frequentazioni con pregiudicati fossero state esclusivamente legate a motivi lavorativi.
Il Ministero dell'Interno si è costituito in giudizio, chiedendo la conferma del provvedimento, e il TAR, con ordinanza dell'1 dicembre 2021, aveva già respinto l’istanza di sospensione cautelare, confermando la non manifesta irragionevolezza della valutazione dell'Autorità.
Nella sentenza definitiva, il TAR ha ribadito che il rilascio del porto d'armi rappresenta un'eccezione al divieto generale di detenzione di armi, concedendo alle autorità di pubblica sicurezza un ampio margine di discrezionalità nella valutazione dell'affidabilità del richiedente. La decisione del Questore è stata ritenuta legittima e conforme ai principi giuridici e costituzionali, che sottolineano l'assenza di un diritto assoluto al possesso di armi.