Ormai ci siamo, tra qualche giorno le urne decreteranno chi sarà il sindaco della città di Maddaloni e il conseguente Consiglio comunale che andrà ad operare per i prossimi cinque anni. Volto nuovo tra le decine di candidati che concorrono per conquistare uno scranno è Giovanni Bocciero, che corre per la lista Riscossa di Maddaloni. Con il giovane candidato abbiamo già più volte scambiato due chiacchiere, parlando di tanti temi che stanno a cuore ai concittadini.

Allora Giovanni, ci siamo, è il momento di andare a votare?

«La campagna elettorale è giunta alla sua naturale conclusione, e adesso non resta che sottoporci al verdetto delle urne. Siamo fiduciosi, che Andrea De Filippo venga eletto di nuovo sindaco e che la nostra lista possa contribuire fattivamente alla sua vittoria con le idee».

Domanda secca: perché dovrebbero votarti?

«Molto semplicemente perché in questi cinque anni mi sono impegnato in diverse cose, a cominciare dal campo sportivo per il quale sono orgoglioso di aver aperto il canale di comunicazione con l'Istituto per il Credito Sportivo col quale il comune ha ricevuto i finanziamenti necessari per realizzarlo dopo anni che il progetto era finito nel dimenticatoio. Ma non solo sport, che per me è un pezzo importante della vita. Con l'assessore di riferimento dell'amministrazione ci eravamo impegnati anche per far avere alla città di Maddaloni la qualifica di 'Città che legge'. Un bando per il quale il comune richiedente doveva rispondere ad alcuni requisiti: avere una biblioteca comunale, essere presente in città una libreria, organizzare eventi riguardanti i libri. Tutte cose che permettono al comune di parteciparvi. Bisogna aspettare adesso il bando per il biennio 2024-2025, ma siamo pronti anche per questo».

Bene promuovere la cultura, ma ci avevi parlato di altri progetti?

«Assolutamente sì. Solo alcuni giorni fa è stato presentato presso la sala stampa della Camera dei Deputati, dal ministro dello Sport Andrea Abodi e dall'Istituto per il Credito Sportivo il bando 'Sport Missione Comune 2023', che mette a disposizione degli enti comunali oltre 100 milioni di euro di mutuo per il finanziamento di impianti sportivi. L'occasione è ghiotta, dopo il campo sportivo, per riprendere un altro progetto messo da parte come la cittadella dello sport che prevede campi di calcetto, tennis e padel sempre presso la zona di via De Curtis. E sempre dall'Istituto per il Credito Sportivo siamo in attesa di conoscere le disposizioni del bando del ministero della Cultura per quanto riguarda i fondi da mettere a disposizione dei comuni per effettuare la riqualificazione del castello. La prima cosa che dovrà fare l'amministrazione però, è quella di mettersi in contatto con la famiglia proprietaria dell'edificio per stabilire un contratto privato di gestione duraturo, in modo tale da vincolare il bene al patrimonio comunale».

Recuperare il castello permetterebbe alla città di riavere il suo simbolo?

«Certamente. L'intenzione mia è quello di metterlo poi a sistema, considerando che il comune ha già ottenuto un altro finanziamento per sistemare tutta una serie di borghi alle pendici del nostro monte. Riqualificare tutta la zona pedemontana della città, con il castello riaperto per eventi e manifestazioni, sarebbe un volano per il turismo. Così come ci vogliamo impegnare anche per riaprire il teatro Alambra. Ci siamo informati presso il ministero della Cultura che, data la fondazione centenaria dell'edificio, può finanziarci quasi la totalità del suo recupero. Il primo passo da compiere spetta però al comune, che deve acquisire la struttura. Successivamente si può pensare anche di creare una fondazione che ne gestisca l'attività, coinvolgendo i principali imprenditori o le famiglie facoltose del territorio».