antica cittadella
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SAN PRISCO – E’ stato il momento dell’attesa requisitoria del sostituto procuratore pm Alessandra Converso quello andato in scena ieri nel processo sul sistema di frodi fiscali che è avvenuto davanti alla terza sezione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere presieduta da Giuseppe Meccariello.

La richiesta

La Converso ha richiesta infatti la condanna degli imputati per un totale di 41 anni di reclusione. Nello specifico sono stati chiesti 16 anni e 6 mesi di carcere per l’ex finanziere Luigi Cestrone, 7 anni e 6 mesi per Danilo Sales, 7 anni per Marco Ziccardi, 5 anni e 6 mesi per Alejandro Fabian Rascio, 4 anni e 6 mesi per Salvatore Moira. Le accuse sono associazione a delinquere, corruzione, truffa ai danni dello Stato, riciclaggio e fatture false.

L'indagine

L’attività investigativa partiva da una verifica dell’Iva di una società di prodotti elettronici avvenuta attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche. Questo consentivano di portare alla luce un’associazione a delinquere composta da professionisti, imprenditori, consulenti e “teste di legno” che ha messo in atto una frode fiscale ai danni dello Stato attraverso fatture false ed il sistema delle “frodi carosello”. Oltre a questo si ricorreva anche al “reverse charge” ovvero un particolare metodo di applicazione dell’IVA che consente di effettuare l’inversione contabile della suddetta imposta direttamente sul destinatario della cessione del bene o della prestazione di servizio, anziché sul cedente. A tutto questo prendeva parte anche il finanziere Cestrone. Mentre i professionisti pianificavano il sistema delle operazioni inesistenti, il militare intercettava le teste di legno. Attraverso il sistema è stata messa in atto un’evasione fiscale per oltre 20 milioni di euro.