antica cittadella
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SAN FELICE A CANCELLO. Si terranno giovedì mattina alle 11, nella chiesa di Sant'Alfonso Maria de' Liguori, i funerali di Roberto Laboriosi, il trentunenne ucciso dal padre Vittorio a coltellate, nel tardo pomeriggio dell'antivigilia di Capodanno. Il giovane è stato trovato morto nel cortile della sua abitazione in via Piazzavecchia a Cancello Scalo. Accanto al suo corpo, a terra in una pozza di sangue, c’era la madre, disperata per quanto avvenuto e in evidente stato di choc. L’omicidio, come confessato dal padre dell’operaio, è avvenuto al termine di una violenta lite familiare.

In un primo momento padre e figlio hanno iniziato a discutere all’interno dell’abitazione, per poi spostarsi in cortile, dove, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il 31 enne sarebbe stato accoltellato dal genitore. Quest’ultimo, dipendente dell’ente provinciale di Napoli, è stato trovato dai carabinieri in lacrime e ha dichiarato di non aver agito con l’intenzione di uccidere il figlio.

Il padre della vittima è indagato a piede libero per omicidio preterintenzionale. Parlando con i carabinieri e con Daniela Pannone, pm di Santa Maria Capua Vetere, l’uomo ha dichiarato che aveva un coltello in mano quando il figlio si è avvicinato, ma che non voleva ucciderlo. Secondo la sua versione, la morte del 31enne sarebbe stata un tragico incidente. A fare chiarezza su quanto avvenuto sarà probabilmente l’autopsia, che è stata già parzialmente svolta ieri, ma nel frattempo le forze dell’ordine stanno procedendo con gli accertamenti necessari. La decisione definitiva della Magistratura arriverà non prima di trenta giorni, allorquando è previsto il verdetto dell'esame autoptico.

Per ora il medico legale ha effettuato solo un primo esame esterno, direttamente sul posto, dal quale è emerso che la coltellata sarebbe stata inferta all’altezza della spalla, con la lama che ha penetrato le parti molti sottostanti all’osso e causano un abbondante fuoriuscita di sangue. In seguito al colpo, la vittima è uscita di casa per cercare aiuto, ma si è accasciata a terra ed è morta dissanguata.

Roberto Laboriosi era disoccupato e, in base ai risultati delle indagini, pare che avesse frequenti litigi con il padre, forse anche a causa della sua condizione di precarietà economica. Tuttavia, gli inquirenti non sono risaliti a un’altra lite sfociata in violenza. La madre ha dichiarato di non aver visto i due uomini litigate, ma di essersi solo accorta del sangue.