antica cittadella
antica cittadella

CELLOLE – Angelo Gentile, l’84enne di Baia Domizia, accusato dell’omicidio del 58enne Pietro Caprio di Cellole, avvenuto lo scorso 4 novembre, sarà processato. E’ questo ciò che è stato deciso dal gup Alessia Stadio del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che ha avallato la richiesta di rinvio a giudizio presentata dal sostituto procuratore Gionata Fiore.

Gli elementi della difesa

I legali del Gentile hanno provato a far emergere alcuni dubbi nella tesi della Procura, come la causa della morte del Caprio, ovvero l’asfissia e non il colpo di fucile al ventre, oppure ancora la presenza di un’auto che esce dalla traversa di località Pietre Bianche dopo 40 minuti di quella del Gentile. Una vettura poi risultata appartenente al marito di una donna con cui si sospetta che il Caprio avesse una relazione. Adesso bisognerà attendere la prossima udienza in Corte d’Assise nel mese di novembre.

La tesi della Procura

Angelo Gentile è sempre stato l’unico accusato del delitto, nonostante le sue dichiarazioni d’innocenza. I due si conoscevano da tanto: il Caprio aveva prestato infatti diverse migliaia di euro a Gentile. I due si erano sentiti fino a poche ore prima del delitto. Inoltre i filmati delle telecamere di quel 4 novembre ritraggono Caprio entrare nella stradina di campagna a bordo della Dacia Duster seguito dalla Fiat Palio di Gentile alle 14:21. Alle 14:37 invece si vede uscire l’84enne. In quel lasso di tempo secondo la tesi della Procura avrebbe sparato al Caprio e poi dato fuoco al corpo nell’auto. Nella casa del Gentile inoltre i carabinieri ritrovavano due fucili da caccia. Gentile ha sempre dichiarato di essere innocente e di conoscere la vittima dal 2002 quando cioè il Caprio gli prestò la somma di 10mila euro la cui ultima rata risale a qualche settimana prima del delitto. Inoltre l’84enne dopo le prime incertezze ha confermato di essersi recato sul luogo dell’omicidio con la propria auto, ma di aver visto solo il Caprio in compagnia di una donna.