Lavoratori Softlab di Maddaloni senza sede né cassa integrazione: scatta la protesta
Quei pochi che sono riusciti a lavorare su alcuni progetti si trovano ancora ad affrontare il problema di stipendi arretrati
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MADDALONI - I 150 lavoratori della Softlab stanno vivendo una situazione di grande difficoltà, essendo da due mesi senza cassa integrazione e senza una sede operativa.
La protesta
Questa mattina, gli addetti dell'azienda di informatica con sede a Maddaloni hanno organizzato un presidio nei pressi del Velodromo di Marcianise per manifestare il loro malcontento. Al loro fianco si sono schierati anche i sindacati, rappresentati da Silvia Simoncini (Fiom Cgil) e Luca Maria Colonna (Uilm), con l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni sulla questione della proroga della cassa integrazione, che è stata negata a causa della chiusura della sede aziendale.
La mancanza di un luogo fisico dove i dipendenti possano lavorare ha fatto sì che la cassa integrazione non venisse concessa. Questo ha aggravato ulteriormente la condizione dei lavoratori, che già da tempo non sono coinvolti in attività produttive, ma continuano a rimanere in cassa integrazione. Inoltre, quei pochi che sono riusciti a lavorare su alcuni progetti si trovano ancora ad affrontare il problema di stipendi arretrati.
Nulla è stato fatto
La situazione della Softlab è strettamente legata alla vertenza che coinvolge i 413 dipendenti della multinazionale Jabil di Marcianise. Gli ex lavoratori di Jabil, che hanno lasciato l'azienda per motivi legati alla scarsa produttività del sito, sono stati riassorbiti dalla Softlab, ma nonostante le promesse fatte dalle istituzioni (Ministero dello Sviluppo Economico e Regione Campania) di avviare progetti per il ricollocamento, nulla è stato fatto. Da oltre un anno i lavoratori della Softlab protestano, cercando attenzione a Caserta, Napoli e persino a Lecce, dove hanno manifestato davanti alla casa dell’imprenditore titolare dell’azienda, senza ottenere risposte.
Un possibile spiraglio per il futuro potrebbe arrivare dalla promessa dell'assessore regionale Antonio Marchiello, che ha suggerito l’inserimento dei lavoratori nella "vertenza madre" di Jabil. La multinazionale ha infatti annunciato la cessazione della sua attività entro marzo e la cessione dello stabilimento alla nuova società Tme Assembly Engineering Srl, creata da Invitalia e Tme, con sede a Portico di Caserta. Se la cessione avverrà, potrebbe esserci una possibilità di ricollocamento anche per i lavoratori della Softlab, ma solo dopo che i 418 dipendenti di Jabil saranno sistemati.