antica cittadella
antica cittadella

TEVEROLA - In data 13 novembre 2024, nell’ambito di un’attività di indagine diretta da questa Procura della Repubblica, personale della Stazione Carabinieri di Teverola ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di un soggetto, di anni 33, residente in Aversa.

La rapina

Le indagini, condotte tra i mesi di giugno e novembre 2024, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti del predetto, sottoposto alle indagini per aver partecipato ad una rapina avvenuta in data 11 giugno 2024 in Teverola ai danni di un imprenditore e dei suoi due figli.

L’imprenditore veniva raggiunto in strada da due soggetti, travisati in volto con maschere ed armati di un fucile, quest’ultimo accertato essere provento di un furto in abitazione, mentre si accingeva a versare in banca una considerevole somma di denaro poco prima prelevata presso un esercizio commerciale.

La reazione delle vittime e quella di un utente della strada consentivano di evitare che gli aggressori si impossessassero del denaro, riuscendo solo a sottrarre degli effetti personali, per poi darsi alla fuga inizialmente a piedi e, successivamente, a bordo di un veicolo su cui vi era almeno un complice, in attesa in una strada limitrofa.

Sul posto, i rapinatori abbandonavano un ulteriore veicolo, utilizzato per avvicinarsi alle vittime, accertato essere stato noleggiato. Sullo stesso venivano apposte targhe appartenenti ad altra vettura, risultate essere oggetto di smarrimento.

L'indagine

L’attività investigativa — svolta anche attraverso l’utilizzo di intercettazioni telefoniche ed ambientali, l’acquisizione di tabulati telefonici, l’escussione di testimoni, l’acquisizione e l’analisi di immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza, nonché attraverso l’analisi del contenuto di un telefono cellulare abbandonato dai rapinatori in fuga all’interno del veicolo rimasto sul luogo ove é stato commesso il fatto — hanno consentito di acquisire un solido quadro indiziario a carico del soggetto destinatario del provvedimento cautelare.

In particolare, le impronte del predetto sono state rinvenute all’interno del succitato veicolo e numerosi sono risultati i contatti tra l’utenza telefonica del soggetto e quella presente nel telefono rinvenuto, sottoposto a sequestro, contatti immediatamente antecedenti l’evento delittuoso. Quest’ultimo apparecchio telefonico è risultato appartenere ad altro soggetto, sottoposto a fermo di indiziato di delitto nel mese di giugno 2024 ed oggi sottoposto a custodia cautelare per il medesimo reato.