CASERTA - E' stato reintegrato con contratto di lavoro a tempo indeterminato nel Consorzio Unico di Bacino (Cub) delle province di Napoli e Caserta e subito messo in pensione per raggiunti limiti di età Antonio Limatola

La vicenda

Una vicenda quasi tragicomica se non fosse per le numerose sentenze che da quasi dieci anni obbligano l'ente dei rifiuti, in liquidazione dal 2010 eppure ancora in vita grazie al sostegno della Regione con quasi 400 addetti inutilizzati, a reintegrare Limatola nel ruolo che aveva nel 2008, quando in qualità di direttore generale fu licenziato dal Consorzio di Bacino Acsa Caserta3, ente poi confluito nel Cub. Dopo quel licenziamento, avvenuto in piena emergenza rifiuti, Limatola si è rivolto al giudice civile di Santa Maria Capua Vetere, che nel 2015 gli ha dato ragione ordinandone la reintegra. Il Cub non ha però dato seguito alla pronuncia e così Limatola ha adito il giudice amministrativo per l'ottemperanza della sentenza; in primo grado il Tar Campania gli ha dato torto, ma il Consiglio di Stato ha chiuso "la partita" nell'autunno 2023 pronunciandosi definitivamente per la reintegra di Limatola. Anche dopo questa decisione, il Cub non si è mosso e così Limatola ha chiesto al Consiglio di Stato la nomina di un commissario ad acta, che si sostituisse al Cub nell'iter di reintegra; i giudici hanno prima individuato il prefetto di Napoli, quindi quello di Caserta, che ha delegato la funzionaria Florinda Bevilacqua. Sono passati altri mesi, duranti i quali la commissaria ha chiesto chiarimento al Consiglio di Stato, che in ultima battuta è intervenuto il 3 luglio scorso, fugando ogni dubbio e spiegando che Limatola andava riassunto senza se e senza ma. Nel frattempo è intervenuta anche una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (Cedu), che ha riconosciuto il risarcimento a Limatola condannando lo Stato Italiano per la mancata applicazione della decisione giudiziaria. Si è così arrivati alla convocazione odierna di Limatola presso gli uffici del Cub a Curti, dove c'è stata la firma del contratto di reintegra, con partenza dal 2008, ma contestualmente il commissario liquidatore del Cub Ventriglia ha consegnato a Limatola una lettera di messa a riposo per limiti di età, avendo Limatola 71 anni. 

La pensione

Questi annuncia ricorso, anche perché lo stesso Consiglio di Stato aveva chiarito che "non assume rilievo, ai fini dell'ottemperanza, la tesi sostenuta dal Soggetto liquidatore in ordine al raggiungimento dei limiti anagrafici e contributivi da parte del ricorrente, tenuto conto che secondo l'indirizzo della giurisprudenza di legittimità (dal quale non vi sono ragioni per discostarsi), neppure il conseguimento della pensione di anzianità è causa di impossibilità della reintegrazione nel posto di lavoro del lavoratore illegittimamente licenziato, posto che l'incompatibilità del trattamento pensionistico e percezione di un reddito da lavoro dipendente si colloca esclusivamente sul diverso piano previdenziale".