Lite tra fratelli finisce nel sangue, un morto e un ferito grave
La tragedia è accaduta a Gioia Sannitica. L'omicida è in fuga nelle campagne e ricercato dai carabinieri
GIOIA SANNITICA - Lite tra fratelli finisce in tragedia, un morto e un ferito nel Casertano, adesso i carabinieri sulle tracce del presunto omicida. Ha accoltellato al culmine di una lite il fratello, e ne ha ferito un altro gravemente, fuggendo poi nelle campagne.
La tragedia familiare a Gioia Sannitica nell'Alto Casertano
È accaduto a Gioia Sannitica, comune dell'Alto-Casertano e precisamente in via Caselle, frazione Caselli. I carabinieri della compagnia di Piedimonte Matese e del reparto operativo di Caserta sono sulle tracce del presunto omicida.
Uno dei tre fratelli ha accoltellato gli altri due: uno è morto e l'altro ferito gravemente
Secondo quanto ricostruito, la lite familiare avrebbe coinvolto tre fratelli di 25, 24 e 19 anni, uno dei quali ha colpito gli altri con un coltello; a contattare i carabinieri il fratello rimasto ferito, che pare sia arrivato in un secondo momento.
Sul posto sono intervenute le ambulanze dei sanitari del 118 e i carabinieri della compagnia di Piedimonte Matese, con la collaborazione del reparto operativo del nucleo investigativo di Caserta.
Il presunto aggressore ha fatto perdere le sue tracce ed è ricercato dai carabinieri
Per il 25enne i medici non hanno potuto fare altro che constatare l'avvenuto decesso. Mentre il 22enne è stato trasportato all'Ave Gratia Plena di Piedimonte Matese dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico.
Il giovane avrebbe poi fatto perdere le proprie tracce. Sul posto i carabinieri per i rilievi del caso. Avviate le ricerche del presunto responsabile.
Ogni anno in Italia ci sono 13 stragi familiari: ecco la statistica di Eures
In Italia nell'arco degli ultimi dieci anni si sono registrate 131 stragi familiari, per un totale di 287 morti: nel 90,1% dei casi (118) gli autori sono stati uomini, nel 9,9% (13) donne. È l'Eures a diffondere il tragico dato nel giorno della strage di Licata, dove un 48enne ha ucciso a colpi di pistola il fratello, la cognata e i due nipoti di 15 e e 11 anni prima di togliersi a sua volta la vita.
Nelle stragi familiari, emerge una centralità delle armi da fuoco, che hanno determinato il 42,1% delle vittime (52,9% nei casi di suicidio dell'autore), seguite, con ampio scarto, dalle armi da taglio (29,7% delle vittime): valori meno significativi si osservano per il ricorso alla violenza fisica (7,6%), ad armi improprie (5,2%) e a farmaci o veleni (4,5%).