Condanna lampo per il giovane in fuga dopo l'alt dei carabinieri
Durante l'inseguimento, l'auto dei carabinieri si era scontrata con una vettura guidata da una ragazza, rimasta ferita

MARCIANISE - Si è conclusa con un patteggiamento la vicenda giudiziaria di Alessandro De Sivo, il ventenne coinvolto nell'inseguimento per le strade di Marcianise che aveva causato un violento incidente tra una pattuglia dei carabinieri e l'auto di una giovane donna. De Sivo ha concordato una pena di due anni e un mese. La difesa è stata affidata all’avvocato Gabriele Roberto Cerbo.
L'inseguimento
Tutto è iniziato con un posto di blocco in via Retella, dove De Sivo, alla guida di una Fiat Panda priva di assicurazione e senza patente, ha deciso di non fermarsi all’alt dei carabinieri. Questo ha dato il via a un inseguimento ad alta velocità per le vie del centro cittadino, con il giovane che ha imboccato diverse strade contromano, mettendo in serio pericolo sé stesso, i carabinieri e gli altri automobilisti.
Nel punto critico dell'inseguimento, all’incrocio tra via Catena e via Vittorio Veneto, la pattuglia dei carabinieri non è riuscita a evitare l’impatto con una Opel Mokka condotta da S.N., una ragazza di 26 anni, che ha riportato un lieve trauma cranico. Anche i due carabinieri a bordo della pattuglia, rispettivamente di 48 e 26 anni, hanno subito contusioni, fortunatamente non gravi.
Nonostante l’incidente, De Sivo è riuscito a proseguire la sua fuga ma è stato successivamente intercettato e arrestato da un’altra pattuglia.
La condanna lampo
Dopo il fermo e il trattenimento nelle camere di sicurezza della compagnia di Marcianise, De Sivo è stato giudicato con rito direttissimo e ha scelto di patteggiare, ottenendo una pena di due anni e un mese. Il giovane rispondeva delle accuse di resistenza a pubblico ufficiale, omissione di soccorso, lesioni personali e danneggiamento aggravato.
Grazie al patteggiamento, la vicenda giudiziaria si è risolta rapidamente, con De Sivo che dovrà scontare la pena concordata. Il suo difensore, l’avvocato Gabriele Roberto Cerbo, ha seguito l’intero procedimento, ottenendo un accordo che ha evitato un processo più lungo e potenzialmente più gravoso per il suo assistito.