antica cittadella
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ACERRA/SAN FELICE A CANCELLO – Sarebbe stato un frammento metallico dell’airbag a causare la morte di Raffaella Scudiero, la 26enne deceduta in un incidente stradale lo scorso primo aprile alla periferia di Acerra. 

Rinvenuto un bossolo metallico in auto

Nell’abitacolo della sua Citroen C3 è stato rinvenuto un bossolo che, invece di attivare correttamente il sistema di gonfiaggio dell’airbag, si sarebbe trasformato in un proiettile letale, scagliato a una velocità di circa 300 km/h.

Il pezzo metallico avrebbe colpito violentemente il collo della giovane, provocando una ferita profonda nella zona cervicale destra. Raffaella sarebbe morta dissanguata in pochi istanti, riportando anche possibili danni vertebrali. Una dinamica drammatica e fuori dall’ordinario, che ha spinto la Procura di Nola ad aprire un’indagine dettagliata, affidando una consulenza cinematica per ricostruire ogni fase dell’incidente.

L’impatto è avvenuto in via Pietrabianca, dove la vettura della vittima si è scontrata con una Fiat Panda. L’urto contro un cordolo avrebbe innescato l’attivazione dell’airbag, ma la deflagrazione anomala si è rivelata fatale. Secondo i primi rilievi, l’airbag è stato ritrovato sgonfio sul sedile passeggero, mentre la ragazza avrebbe istintivamente girato la testa a sinistra, gesto che però non l’ha salvata.

La Citroen era tra i modelli segnalati dalla casa madre

Dettaglio inquietante: la Citroen C3 era stata acquistata dalla madre della vittima appena un anno fa ed era tra i modelli segnalati dalla casa madre, Stellantis, come a rischio per un difetto noto al sistema degli airbag. Era stato persino inviato un avviso ai proprietari, con la raccomandazione esplicita di non mettersi alla guida.

Ora le indagini si concentrano non solo sul conducente della Panda, un imprenditore agricolo già indagato per omicidio stradale, ma anche su eventuali responsabilità legate alla sicurezza del veicolo e alla gestione del richiamo da parte della casa automobilistica.