antica cittadella
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MADDALONI – E’ scontro aperto tra il liquidatore giudiziale dell’ex Alcatel Pietro Paolo Rampino ed il Comune di Maddaloni nella persona del sindaco Andrea De Filippo. Dopo 10 anni di contenziosi, si era giunti all'offerta per la vendita dell’intero stabilimento (capannoni, palazzine, uffici e campo di calcio) per un milione e 250mila euro. La somma sembra assolutamente insufficiente a coprire tutte le somme dovute ai vari creditori: se infatti per partner commerciali e professionisti che hanno gestito il luogo per anni sembrano esserci le dovute spettanze, gli ex lavoratori che attendono ancora il Tfr rimangono del tutto fuori.

Per questo motivo il sindaco di Maddaloni ha dichiarato che il concordato preventivo deve essere rigettato: “Vista l'ufficiale dichiarazione di incapienza – ha affermato il primo cittadino su Il Mattino - il concordato preventivo va rigettato. Pertanto, l'unica via d'uscita per il sito che ha ospitato la prima fabbrica di elettronica della provincia Caserta è che sia acquisito ai beni comunali. Pertanto chiediamo tre cose: sia fermata la procedura in corso per manifesta incapienza; secondo, siano garantiti tutti gli emolumenti agli ex lavoratori che non rientrano nel fondo di garanzia dell'Inps; terzo, il Comune non rinuncia ad un euro dei tributi comunali non pagati: per inadempienza esercitiamo il diritto di prelazione dello stabile”.

De Filippo chiede quindi che l’area venga acquisita al patrimonio comunale con lo scopo di realizzare un insediamento per la pubblica utilità ovvero una sorta di polo funzionale al servizio del Policlinico: “Aspettando che il Tar si pronunci nel merito, siamo tranquilli perché fermamente determinati a rispettare e applicare alla lettera le direttive per la riqualificazione del territorio. L'ex Alcatel dovrà essere un'area verde e un polo dei servizi di pubblica utilità”.