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IL PROCESSO. Violenze in carcere, riscontri inesistenti: assolti due agenti della polizia Penitenziaria

SANTA MARIA CAPUA VETERE - "Accogliamo con enorme soddisfazione la sentenza che ha assolto i due colleghi agenti della polizia penitenziaria imputati nel processo in abbreviato per i fatti avvenuti al carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020. Dopo tre anni, è finalmente finito l'incubo per due servitori dello Stato".

Così Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, in qualità di presidente nazionale e segretario regionale campano del sindacato della polizia penitenziaria Uspp, commentano la sentenza di assoluzione "per non aver commesso il fatto" emessa dal giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Pasquale D'Angelo nei confronti dei due agenti Angelo Di Costanzo e Vittorio Vinciguerra, per i quali la Procura di Santa Maria aveva chiesto la condanna.

"Come sindacato - aggiungono Moretti e Auricchio - fin dal principio abbiamo creduto nella giustizia, è l'assoluzione decisa in favore di Di Costanzo e Vinciguerra ci dà ragione; l'esito favorevole del giudizio, tuttavia, non riuscirà a cancellare l'inquetudine e il buio che ha offuscato la vita dei due colleghi".