IL CASO. Condizioni inumane in carcere, affiliato al clan riceve risarcimento di oltre 13mila euro

CASAPESENNA – Un risarcimento di oltre 13mila euro. E’ questo ciò che ha deciso il Tribunale di Sorveglianza di Venezia nei confronti di Costantino Diana, 45enne di Casapesenna, storico membro del clan dei casalesi, frazione Zagaria.

Il giudice ha infatti accorto il reclamo presentato dal legale del Diana circa le condizioni inumane che il suo cliente ha vissuto durante la carcerazione nel carcere di Santa Maria Capua Vetere dal 16 agosto 2018 al 10 ottobre 2019. Tra i disagi raccontati da Diana c’è il sovraffollamento, l’acqua non potabile, la mancanza di erogazione dell’acqua, odori nauseabondi e tanto altro. Per sopperire alla mancanza di acqua potabile l’amministrazione penitenziaria distribuiva 2 litri d’acqua.

Per questo il Tribunale di Sorveglianza di Venezia accoglieva le istanze del Diana e per 1.654 giorni complessivi gli riconosce un risarcimento di 13.232 euro.