Maddaloni tra le città più inquinate della Campania
Dati negativi anche per altre due città della provincia di Caserta
MADDALONI - L'aria delle città campane continua a essere tra le più inquinate d'Italia. Il nuovo rapporto di Legambiente, Mal'Aria di città 2025, presentato oggi ad Acerra, ha messo in luce i dati preoccupanti relativi all'inquinamento atmosferico nelle città della regione, evidenziando come alcune di esse stiano già superando i limiti previsti per il PM10 (particelle sottili) nei primi mesi dell'anno.
Il caso Teverola e Maddaloni
Sono due le città che spiccano per il superamento dei limiti di legge: Teverola e Maddaloni. In particolare, Teverola, con la centralina situata in via San Lorenzo, ha registrato ben 45 giorni di sforamento, mentre Maddaloni, con la centralina della scuola Settembrini, ha toccato quota 44 giorni di sforamento. Tra i dati più allarmanti, quelli di Teverola che, dopo soli 30 giorni del 2025, ha già oltrepassato il limite stabilito dalla normativa per ben 17 volte.
La situazione non è migliore ad Aversa, che registra 41 giorni di sforamento nella centralina della scuola Cirillo, seppur meno critico rispetto ad altri centri della provincia. Nonostante ciò, il trend è evidente: i limiti di PM10 sono costantemente superati, mettendo in allerta le autorità e i cittadini.
Acerra in cima alla lista dei più inquinati
Il primato per i giorni di sforamento è detenuto da Acerra, con ben 86 giorni registrati nella centralina della Zona Industriale e 54 giorni nella centralina della Scuola Caporale. Acerra è seguita da San Vitaliano, che conta 58 giorni di sforamento, e da Napoli, con 57 giorni. La crescente incidenza di giornate con livelli di PM10 fuori norma sta sollevando preoccupazioni non solo per la qualità dell'aria, ma anche per le ripercussioni sulla salute dei cittadini.
Pomigliano D'Arco new entry
Un’altra novità del report riguarda Pomigliano D'Arco, che quest’anno entra per la prima volta nella lista delle città che superano i limiti, con 45 giorni di sforamento, rispetto ai 31 del 2024. Un dato che evidenzia come il problema dell'inquinamento non riguardi più solo i centri storici più grandi, ma stia interessando anche città precedentemente considerate meno problematiche.
Maddaloni, con 44 giorni di superamento, segna un incremento rispetto ai 25 giorni dello scorso anno, mettendo in evidenza una tendenza preoccupante che sembra colpire sempre più località della provincia casertana.
Una Campania ancora lontana dai limiti del 2030
Il report di Legambiente ha analizzato anche i livelli di altri inquinanti, come il biossido di azoto (NO2), mostrando una situazione allarmante. Il 48% delle città campane ha concentrato medie annuali di NO2 superiori ai limiti previsti per il 2030, mentre tutte le città analizzate per il PM2.5 hanno registrato valori superiori agli obiettivi futuri. Secondo Francesca Ferro, direttrice di Legambiente Campania, la Campania sta affrontando una grave difficoltà nel ridurre l'inquinamento atmosferico, un problema che non riguarda solo l'ambiente ma anche la salute dei cittadini e l'economia regionale.
Cosa fare per migliorare la situazione?
Gli esperti di Legambiente invitano alla necessità di interventi strutturali urgenti, come il potenziamento dei trasporti pubblici, la riduzione delle emissioni industriali e l’adozione di politiche ambientali più severe. La situazione richiede una risposta tempestiva, visto che l'inquinamento atmosferico ha effetti devastanti sulla salute, in particolare nei bambini, negli anziani e in chi soffre di patologie respiratorie.
L’analisi dei dati dell’inquinamento nelle città campane dimostra che la regione è ben lontana dal raggiungere gli obiettivi europei di qualità dell’aria per il 2030. A meno di un cambio di rotta deciso, la Campania rischia di continuare a essere una delle regioni con la qualità dell'aria peggiore in Italia, con gravi conseguenze per la salute pubblica.
Un futuro inquinato o un'inversione di rotta?
Il futuro dell'aria in Campania è ancora incerto, ma per evitare che la situazione peggiori ulteriormente, è necessario un impegno concreto e coordinato tra le istituzioni e la cittadinanza. La speranza è che, con politiche più efficaci e un maggiore impegno verso la sostenibilità, si possa invertire la tendenza e garantire un futuro più sano per tutti i cittadini campani.