MONDRAGONE – La Corte di Cassazione ha convalidato la confisca di alcuni appartamenti che erano di proprietà di Aldo La Torre, lo zio 78enne del boss di Mondragone Augusto. La Suprema Corte ha quindi respinto il ricorso presentato dai legali del 78enne contro la sentenza analoga emessa della Corte d’Appello di Napoli.

La motivazione della sentenza

Gli appartamenti in questione sorgono in via Padule a Mondragone e sono stati costruiti su un terreno intestato ad un prestanome. La motivazione della sentenza è riconducibile alla pericolosità sociale di Aldo La Torre e per l’appartenenza dello stesso all’omonimo clan fin dal 1995 confermata dalle condanne per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso nel 1998,1999, 2000 e 2011. 

I beni passano allo Stato

A questo punto la confisca dei beni indicati diventa esecutiva e gli appartamenti entrano tra le proprietà dello Stato.