Disagi nella sanità, malata oncologica lasciata senza cure per sei ore al pronto soccorso
La donna si è dovuta rivolgere ad una struttura privata dove gli hanno salvato la vita
PIEDIMONTE MATESE – Ancora disagi e negligenze negli ospedali della provincia di Caserta. Uno degli ultimi episodi è stato segnalato sui social da una donna, malata oncologica.
La vicenda
La signora si è recata al pronto soccorso dell’ospedale di Piedimonte Matese per un malessere dovuto ad un valore dell’emoglobina molto basso. Nonostante questo è stata lasciata in attesa per ben sei ore senza alcun controllo o cura. Alla fine, dopo essere stata dimessa, la signora si è recata presso una clinica privata dove per un semplice prelievo è svenuta. Per fortuna il personale della clinica è intervenuto in maniera precisa salvando la vita della signora.
Il post della signora
“Cattiva gestione sanitaria al Pronto Soccorso di Piedimonte Matese: una vergogna! Oggi ho vissuto un’esperienza che non posso tacere. Come malata oncologica, mi sono recata al pronto soccorso dell’ospedale di Piedimonte Matese con un’emoglobina a 7, un livello pericolosamente basso. Nonostante la mia condizione critica, sono stata lasciata in attesa per ben sei ore, senza alcuna cura o intervento immediato. Sei ore di attesa, in cui la mia salute è stata completamente ignorata. Ma la situazione è peggiorata. Dopo essere stata dimessa, mi sono recata presso la vicina clinica per verificare se potevano effettuarmi una trasfusione di ferro. Durante un semplice prelievo, sono svenuta. Se non fosse stato per il pronto intervento del personale della clinica, che mi ha immediatamente prestato soccorso, oggi non sarei qui a raccontarlo. Grazie di cuore a tutto il personale infermieristico, ai dottori e a tutto lo staff per la professionalità e la tempestività con cui sono intervenuti. Mi hanno letteralmente salvato la vita. Mi chiedo: è questa l’assistenza che dobbiamo aspettarci dagli ospedali? Dove è finita l’umanità e il rispetto per i pazienti? Ho diritto a cure dignitose, tempestive e umane, ma tutto questo mi è stato negato. Chiedo a chiunque legga questo post di riflettere su quanto è successo. Non possiamo permettere che simili episodi accadano, soprattutto a chi, come me, sta già lottando con una malattia così dura. Spero che chi di dovere si vergogni di fronte a una tale mancanza di rispetto e di professionalità. Non possiamo più tollerare queste situazioni”.