antica cittadella
antica cittadella

CAPUA – Un mese di ritardo nel sequestro dell’impianto di sollevamento delle acque fognarie rispetto al sopralluogo di carabinieri e Arpac. E’ questa una delle evidenze emerse nel corso del processo per il disastro ambientale causato dagli scarichi delle fogne nel Volturno che vede imputato l’ex sindaco di Capua Eduardo Centore, il dirigente dei lavori pubblici Francesco Greco e la titolare della ditta incaricata della manutenzione Eleonora Castri.

Il confronto in aula

Questo è ciò che emerso nel corso del dibattimento al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere dove è stato ascoltato un tecnico dell’Arpac presente al sopralluogo. Nel corso dell’udienza i legali della difesa hanno presentato alcuni documenti come l’affidamento e le relazioni delle ditte chiamate alla manutenzione degli impianti. Sulla base di questo, le difese hanno evidenziato che il guasto ai quadri elettrici delle pompe vennero causati dall’azione dei ratti. Venne perciò richiesto un intervento di derattizzazione.

L'assenza delle pompe e la tesi della difesa

Nel frattempo vennero prelevate le pompe per le riparazioni previste per un massimo di 60 giorni. Questo spiegherebbe l’assenza delle pompe al momento del sopralluogo di carabinieri e Arpac. Proprio sul tempo tra il sopralluogo e il sequestro degli impianti insiste la difesa. In quel mese chiunque avrebbe potuto manomettere il sistema. Si torna in aula a fine aprile.