antica cittadella
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CAPUA – Lutto a Capua. E’ venuto a mancare all’età di 91 anni don Giuseppe “Peppino” Centore, sacerdote della città sul Volturno. Don Peppino però non era soltanto un ministro di Dio: poeta, scrittore, docente di filosofia, è stato anche direttore del Museo Campano.

L’ultimo saluto a don Peppino verrà celebrato domani, mercoledì 13 settembre alle ore 11 nella cattedrale di Capua. In molti lo hanno ricordato sui social.

“Oggi ci giunge la triste notizia della scomparsa di Don Peppino Centore – scrive il sindaco di Capua Adolfo Villani - sacerdote, poeta, scrittore, docente di filosofia e teologia, già direttore dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose e già direttore del Museo Campano, autore di una vastissima produzione di poesie - che hanno avuto importanti riconoscimenti nazionali, - oltre che di molteplici pubblicazioni di carattere religioso e storico. Numerose e preziose le sue ricerche sulla storia di Capua. La nostra città perde un intellettuale e uno studioso di altissimo spessore. Al fratello Eduardo e a tutti i suoi familiari le più sentite condoglianze”.

“L’intera provincia di Caserta, a partire dalla sua amata Capua, piange oggi un suo figlio illustre – afferma il presidente della Provincia di Caserta Giorgio Magliocca - ci ha lasciato don Giuseppe Centore, per tutti don Peppino, sacerdote, docente di filosofia e teologia, poeta e scrittore.  Fu direttore del Museo Campano di Capua e qualche anno fa, nei primi anni della mia Amministrazione, decisi di nominarlo con grande gioia presidente culturale onorario del Museo Campano. Un uomo di grande cultura, conosciuto ben oltre i confini di Terra di Lavoro e della Campania. Ci mancherà la sua passione ma terremo vivo il suo ricordo, per ringraziarlo ogni giorno per aver contribuito con il suo amore ed il suo senso di appartenenza alla crescita culturale del nostro territorio. Mi stringo, a nome mio personale e dell’intera Amministrazione provinciale, al dolore della sua famiglia, dei suo amici e di tutti coloro che gli volevano bene. Ciao don Peppino!”.