antica cittadella
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SANTA MARIA CAPUA VETERE – Vandali in aziona a Santa Maria Capua Vetere. Questa volta ad essere preso di mira è stato un sito archeologico, Castellum Aquae, al confine con il comune di San Prisco. E’ stato di fatto abbattuto il muro di recinzione del sito. A denunciare l’accaduto è stata l’associazione locale Opus Est sulla propria pagina Facebook.

“Il sito di rilevanza archeologica preso di mira è il Castellum Aquae rimanente a confine tra la città di San Prisco e quella di Santa Maria Capua Vetere, un'importante e rara testimonianza, ancora in essere, dell'Acquedotto Augusteo dell'Antica Capua. La struttura forniva un'ingente e fondamentale quantità d'acqua a una delle Città più importanti e prospere dell'impero Romano: Capua, per l'appunto, e dunque Santa Maria Capua Vetere.

Il Castellum aquae, allo stato chiuso per lavori di ristrutturazione nell'ambito del progetto "Appia Reginae Viarum", finanziato a valere sul fondo Sviluppo e Coesione 2014/2020, è stato oggetto - come denuncia "Opus Est" sulla base delle testimonianze fornite da alcuni residenti della zona - di atto vandalico che, a prima vista, sembrava essere la scena di un'incidente stradale.

I testimoni raccontano, invece, che un gruppo di ragazzi, già "noti" in zona per schiamazzi e disordini, si sarebbe accanito su una porzione delle recinzione perimetrale del sito archeologico, provocandone il crollo.

Una bravata che lascia sgomenti e che, solo per puro caso, non ha provocato danni più seri ai resti archeologici, per fortuna scansati dal crollo del muro e delle grate di protezione.

Come si può arrivare a tanto?

Come possono le "nuove generazioni", nelle cui mani è riposta la speranza per un futuro migliore, accanirsi contro beni che sono parte del loro retaggio?

Quello di domenica non è solo una bravata di ragazzini, ma è l' ennesimo esempio fallimentare del ruolo educativo di famiglie e Istituzioni.

Proprio verso la sensibilizzazione delle nuove generazioni, l'associazione dirigerà le prossime iniziative future che vedranno proporre progetti di valorizzazione e conoscenza del patrimonio storico- culturale”.

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