antica cittadella
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CASERTA – Centrodestra sempre più spaccato in provincia di Caserta. Qualora ci fosse bisogno di conferme, a far volare gli stracci sono stati da un lato il presidente della Provincia Giorgio Magliocca di Forza Italia ed il deputato casertano di Fratelli d’Italia Gimmi Cangiano. Il primo scontro è avvenuto al congresso provinciale di Forza Italia. Cangiano, intervenuto come invitato, ha ribadito la volontà di riunire il centrodestra casertano ammettendo però l’impossibilità di dialogo con chi oggi è dalla parte di De Luca. Sempre in quell’occasione Magliocca prese la parola sottolineando non solo lo stato attuale di FdI in Provincia, ovvero all’opposizione, ma anche l’appoggio di FdI e della Lega al suo avversario alla presidenza della Provincia Stefano Giaquinto.

A tornare sull’argomento è stato in queste ore l’on. Cangiano con un lungo sfogo sui social:

“A dire la verità non mi aspettavo quel tipo di replica del Presidente Magliocca al mio intervento di Domenica durante il Congresso Provinciale di Forza Italia. E non me la aspettavo perché semplicemente ho ribadito una posizione del mio Partito chiara e netta. Una posizione ben nota già dal mio insediamento a capo di Fratelli d'Italia qui a Caserta e coerentemente in linea con le dinamiche e le indicazioni nazionali.

Ed è una posizione molto semplice, pur straordinariamente forte e dirimente nella sua semplicità: nella coalizione di Centrodestra che dovrà sedersi a ragionare in vista delle prossime Amministrative, non può trovare spazio l'ambiguità di un centro sinistra mascherato dal peggior civismo, che tanto male sta facendo alla politica casertana e al rapporto tra i cittadini ed i partiti. E non può trovare spazio nemmeno nel Governo di una Provincia guidata da uno dei massimi esponenti campani di Forza Italia. Nulla di trascendentale.

Evidentemente però il Presidente Magliocca non la pensa così. E ha ritenuto opportuno confermare la sua volontà di continuare a governare in Provincia con una coalizione potpourri che non ci può mai rappresentare.

Bene fa l'amico Giorgio a ricordare che questa sua maggioranza lo ha già sostenuto 2 anni fa, quando il Centrodestra candidò Stefano Giaquinto alla carica di Presidente in opposizione alla sua candidatura. Dimentica però di ricordare anche i motivi di quella scelta: Magliocca aveva già mostrato tutte le sue simpatie politiche e le sue antipatie personali appoggiando Carlo Marino a Sindaco di Caserta, contro la coalizione di centrodestra che compatta si schierò a sostegno di Gianpiero Zinzi . La sua candidatura e la sua maggioranza, ora come allora, sono frutto di accordi che con i partiti e la politica dei partiti hanno veramente poco a che vedere.

Parla di apertura Forza Italia. Chiede segnali di distensione. Ma tace sul fatto che noi questa apertura l'abbiamo fatta già 2 anni fa, allorquando la allora Consigliera Provinciale di Fratelli d'Italia Gabriella Santillo accettò le deleghe proposte con il placet dell'Esecutivo Provinciale den nostro Partito. Una scelta non semplice che ci procurò feroci critiche, ma che voleva essere anche in Provincia di Caserta l'inizio di un percorso comunitario come quello che da lì a qualche mese ci avrebbe portato insieme al Governo del Paese. La storia ci dice però che nonostante tutto le cose sono andate poi diversamente, consegnando di fatto la nostra Provincia ad un sistema di cose di cui ho già detto chiaramente cosa penso.

La realtà dei fatti è che, al netto di mille motivazioni e mille giustificazioni, oggi Giorgio Magliocca governa con pezzi di centrosinistra deluchiano. Rappresentanti politici di quel De Luca che ha inteso denunciare in Procura il Ministro Fitto accusandolo di quella che poi è invece la sua totale incompetenza.

E Raffaele Fitto non è semplicemente un uomo di Fratelli d'Italia. È un Ministro del Governo Meloni, come lo è Tajani. È un Ministro anche del Presidente Magliocca e del suo partito. Come si può governare a Caserta con chi poi ti contrasta a Napoli e a Roma? Come può il Presidente Magliocca pensare che noi potremo accettare un blackout politico ed istituzionale così evidente?

Non lo faremo. E non lo faremo soprattutto perché a noi gli elettori piace ancora guardarli negli occhi”.