Basket, l'Olympia Maddaloni domina contro la Drengot Aversa
Nel match in casa per la serie D i calatini si impongono con un super Ragnino e uno stoico Fiore.

MADDALONI (Giampaolo Chiriano) - In serie D l'Olympia Basket Maddaloni vince contro la Drengot Aversa tra le mura amiche del palazzetto Angioni-Caliendo col punteggio di 69 a 52. Partita punto a punto fino all'ultimo quarto, quando i ragazzi di coach Corbo mettono a segno ben 27 punti, per uno strappo impossibile da ricucire per gli aversani. Sugli scudi il capitano Ivano Ragnino e lo stoico Domenico Fiore che, nonostante il lutto sopraggiunto in settimana, gioca una partita straordinaria.
L’analisi
La partita non inizia sotto i migliori auspici. Le due parti, a seguito del tragico lutto sopraggiunto in settimana in casa Olympia, non riescono ad accordarsi nel rimandare il match. A Maddaloni si gioca comunque. I maddalonesi col lutto al braccio, le casacche nere e gli sguardi tristi. Questo spiega un primo quarto sottotono che vede i maddalonesi inseguire gli aversani. La prima frazione si conclude sul punteggio di 18 a 12 per la Drengot. Nel secondo quarto la partita prende tutt'altro binario. L'Olympia ritrova sé stessa, sgombra la mente e ricuce sul 27 a 31 per gli aversani. Alla ripresa l'Olympia persevera nella sua rimonta e si avvicina a meno 2. Infine, al quarto e ultimo quarto, l'apoteosi. L'Olympia dà libero sfogo a tutto il suo dolore, lo raffina e ne fa rabbia agonistica travolgente. I maddalonesi si abbattono come una valanga sulla Drengot. Inarrestabili le penetrazioni di Fiore, fragorose le triple di Ragnino e di Bocciero, glaciali i canestri di D'Orta ed impetuose le verticalità vicino al canestro di Iodice e Cautiero. Il parziale dell'ultimo quarto (27 a 8 per l'Olympia) urla ciò che stato un vero e proprio dominio dei ragazzi del presidente Tagliafierro e del coach Corbo.
Il tributo
Finisce in un enorme abbraccio a centrocampo una partita che nessuno avrebbe voluto giocare. Finisce nel silenzio commosso di tutto l'Angioni-Caliendo, interrotto da qualche sporadico applauso. Finisce nell'amore fraterno. Ma come scrisse Paolo Neruda: "se non c’è rimedio alla morte, che almeno l’amore ci salvi dalla vita". Ciao Pasquale.