antica cittadella
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SAN FELICE A CANCELLO – Non si fa attendere la replica del capogruppo di maggioranza Pietro Esposito, condivisa pienamente anche dal sindaco Emilio Nuzzo, in merito alle recenti dichiarazioni dell’avvocato Luigi De Rosa sulla questione viabilità e parcheggi nella frazione di Cancello Scalo. Il consigliere risponde punto su punto, difendendo l’operato dell’amministrazione e sottolineando la necessità di un confronto civile e basato su dati reali.

“Apprendo con un certo stupore – ma neanche troppo – il tono scomposto e offensivo utilizzato da un cittadino in risposta a una mia comunicazione chiara, documentata e rispettosa. È sorprendente che una persona con cui non ho mai avuto contatti diretti si senta in diritto di giudicare il mio operato e la mia persona, solo perché dotata di una tastiera,” ha esordito Esposito.

Il consigliere precisa di avere alle spalle esperienze professionali gestionali importanti, ma sottolinea come la politica “da marciapiede” non sia nelle sue corde. Tuttavia, sente il dovere di rispondere per rispetto verso i cittadini e per onorare la fiducia ricevuta alle urne.

“Attaccarmi con livore e sarcasmo non è altro che il tentativo maldestro di chi è rimasto ai margini del dibattito politico e ora tenta di rientrarvi con invettive personali. Arrivare persino a usare il termine ‘malavitoso’ nei confronti di chi lavora nell’interesse pubblico è un’offesa grave e totalmente priva di fondamento.”

Parcheggi, numeri alla mano

Esposito smonta le accuse ricevute con dati precisi. “Gli stalli per i pendolari sono 93, gratuiti, distribuiti in via XXI Giugno, via Barracco, via Lazio e nella piazzetta antistante la chiesa. Non si tratta di dichiarazioni generiche ma di fatti verificabili,” chiarisce il consigliere, invitando chiunque a un sopralluogo civile, senza atteggiamenti provocatori.

“Parlare di 'stalli fantasma' è fuorviante e irrispettoso nei confronti dei cittadini che ogni giorno vivono la realtà del territorio. I problemi si affrontano con dati e soluzioni, non con ironie da social o sfide personali.”

Sul linguaggio amministrativo e il rispetto delle istituzioni

Rispondendo all’ironia sull’uso del termine “riprendersi” riferito all’area adiacente la stazione, Esposito puntualizza: 

“Nel linguaggio amministrativo si tratta di prassi legittime e regolamentate. Non è un’azione abusiva, ma un percorso previsto dalla legge. Ignorarlo non è un reato, ma ostinarsi a contestarlo senza cognizione di causa, sì.”

Un attacco gratuito a una comunità intera

Il capogruppo difende poi i residenti di Cancello Scalo, dopo che l’avvocato De Rosa aveva parlato di “guappetielli” in riferimento ad alcuni comportamenti legati alla gestione degli stalli: “La nostra comunità è fatta di persone perbene, rispettose e civili. Non ha bisogno di difensori improvvisati che etichettano o urlano per ottenere consenso.”

Infine, non manca una riflessione personale sull’utilizzo della laurea in giurisprudenza come strumento di legittimazione:

“Essere laureati non significa essere automaticamente giuristi. Come possedere una chitarra non fa di qualcuno un musicista. L’ostentazione della competenza senza esercizio reale appare più come un esercizio di vanità che di autorevolezza.”

Conclusione: “Serietà, non teatrini”

Esposito conclude con un appello alla serietà e alla responsabilità istituzionale:

“Il nostro impegno è volto a risolvere criticità profonde, che affondano le radici in anni di disinteresse e cattiva gestione. La nostra porta è aperta a confronti veri, su basi costruttive. Ma a certe provocazioni, semplicemente, non intendiamo più scendere.”