Il sindaco Emilio Nuzzo ed il collega Andrea Pirozzi
Il sindaco Emilio Nuzzo ed il collega Andrea Pirozzi

SAN FELICE A CANCELLO - "Ci sentiamo un po' abbandonati, perché San Felice a Cancello è un comune situato in una zona a forte rischio di dissesto idrogeologico; non è la prima volta infatti che avvengono cose del genere, anche se mai in modo così violento. Questa volta il paese ha subito gravi danni dopo una pioggia durata al massimo quindici minuti. Chiederemo lo stato di calamità naturale". 

ALLUVIONE A SAN FELICE. Il sindaco: "Un paese distrutto, ci sentiamo abbandonati"

Così il sindaco di San Felice a Cancello, Emilio Nuzzo, che appare molto preoccupato per l'alluvione e la frana di fango e detriti, anche perché la stagione delle piogge non è ancora arrivata, e si teme per le prossime forti precipitazioni. Peraltro molti cittadini hanno segnalato che con le acque marroni e le pietre sono arrivati anche ingombranti, come alcuni frigoriferi, e immondizia forse accumulata nell'area collinare. "Governo e Regione devono avere verso di noi un occhio di riguardo, proprio per le caratteristiche di fragilità del territorio - spiega - L'anno scorso a metà giugno, pochi giorni dopo il mio insediamento (30 maggio 2023), a causa di un nubifragio si allagarono le strade cittadine e della frazioni tra cui Talanico; scrissi un sollecito alla Regione affinché intervenisse a ripulire l'alveo del canalone dove è finita anche l'Apecar dei due nostri concittadini ancora non ritrovati, ma quella richiesta è rimasta lettera morta. C'è bisogno di un intervento importante e strutturale di manutenzione e speriamo che questa volta gli enti sovracomunali ci ascoltino". 

Fango e detriti
I danni provocati dall'alluvione che ha colpito San Felice a Cancello

Nuzzo chiede lo stato di calamità naturale: "Più volte sollecitato un intervento di manutenzione ma nulla"

Sui due dispersi, la 74enne Agnese Minieri e il figlio 42enne Giuseppe Guadagnino, il sindaco è realista: "Più passa il tempo e più si affievoliscono le speranze di trovarli vivi". Al Comune di San Felice a Cancello, dove già da ieri sera subito dopo il passaggio del fiume di fango e detriti è stato attivato il Coc (Centro coordinamento comunale) si è recato anche il prefetto di Caserta Giuseppe Castaldo, che ha effettuato un sopralluogo anche nella frazione Talanico. 

L'area di San Felice a Cancello è da decenni nota per i problemi di dissesto idrogeologico; nel maggio 1998, in quella passata alle cronache come l'alluvione di Sarno (comune del Salernitano più colpito), anche la città di San Felice fu gravemente colpita, e in quella circostanza morì una persona. Negli anni successivi, ad ogni forte pioggia, ci sono sempre stati problemi di allagamento di strade e garage, e la frazione collinare di Talanico ha sempre subito danni. Oggi però i cittadini non avevano voce per lamentarsi, ma solo per spalare il fango e ripartire.