L'ex Lombardo Radice di Caserta
L'ex Lombardo Radice di Caserta

CASERTA. Volge al termine anche il mese di luglio, inizia agosto ed oltre duecento famiglie casertane sono ancora in attesa di conoscere il destino dei loro figli, iscritti alla scuola primaria “ex Lombardo Radice” di via Roma. La vicenda è ormai nota da tempo alle cronache locali: l’amministrazione comunale ha richiesto ed ottenuto due distinti finanziamenti che prevedono l’abbattimento dell’attuale plesso scolastico, e la ricostruzione di due nuovi corpi di fabbrica destinati, rispettivamente, ad una scuola dell’infanzia e ad un asilo nido. 

Scuola da trasferire per lavori, duecento famiglie chiedono risposte

A parlare sono i rappresentanti dei genitori: “Dove è finita la scuola primaria? È quello che si chiedono, tra rabbia e smarrimento, i genitori dei duecento piccoli studenti rimasti “senza casa”. Ad oggi nessuna risposta formale e definitiva è stata loro fornita, né per quanto riguarda la loro collocazione transitoria per la durata dei lavori (che, da crono-programma, dovrebbero iniziare a breve e terminare nei primi mesi del 2026), né rispetto alla sede definitiva visto che, come già detto, la scuola primaria afferente all’IC “Dante Alighieri” sembra scomparsa dalla geografia delle scuole di competenza comunale. Un pasticcio in piena regola, contro il quale un nutrito gruppo di famiglie sta facendo fronte comune, dapprima cercando un dialogo con l’amministrazione comunale, recandosi più volte a palazzo Castropignano, sollecitando e proponendo soluzioni, e depositando una petizione popolare con oltre 600 firme; poi, visto il muro di gomma ed il polverone di chiacchiere alzato da rappresentanti politici e dirigenti tecnici, i genitori assieme a numerosi docenti hanno unito le forze, anche dal punto di vista economico, per presentare un ricorso al TAR che sarà discusso il prossimo 4 settembre. 

I rappresentanti dei genitori dell'ex Lombardo Radice ancora in attesa di conoscere il destino dei loro figli

La richiesta delle famiglie è tanto semplice da apparire ovvia: i lavori di abbattimento non devono partire fin quando non siano state trovate e comunicate ufficialmente le sedi idonee ad ospitare i bambini dal prossimo settembre, in via transitoria, e dal 2026 in via definitiva. 

A settembre in programma l’udienza al Tar

In assenza di ciò, la scuola deve rimanere al suo posto! L’eventuale perdita dei finanziamenti sarà imputabile solo ed esclusivamente all'incapacità dei nostri amministratori, ed in ogni caso non mancherebbero occasioni future per intercettare altri fondi destinati alla riqualificazione del patrimonio immobiliare scolastico, sperando che siano presentati progetti che non mettano a rischio la continuità didattica e le possibilità organizzative delle famiglie”.