antica cittadella
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CASERTA - Un accordo sindacale raggiunto l'11 dicembre, tra la Cisl FP e la UIL FPL e la cooperativa OSA di Roma, appaltatrice di servizi socio-sanitari presso gli ospedali dell'ASL di Caserta, porta un miglioramento delle retribuzioni per circa 150 operatori socio-sanitari. La maggior parte di questi lavoratori, impiegati quasi tutti a part-time, aveva contratti a termine in scadenza al 31 dicembre 2024.

Il risultato raggiunto dai sindacati

Le organizzazioni sindacali hanno ottenuto un aumento progressivo dei contratti di lavoro, allineandoli ai turni dei colleghi a tempo indeterminato. Inoltre, è stato risolto il problema del pagamento del lavoro straordinario, che in precedenza veniva erogato solo a fine anno, causando disagi significativi. Da gennaio 2024, la cooperativa OSA si impegna a corrispondere mensilmente le retribuzioni per le ore straordinarie. Questo accordo rappresenta un passo avanti importante per i lavoratori, che percepiscono attualmente stipendi di circa 600-700 euro mensili. Il pagamento mensile degli stipendi, a differenza delle precedenti modalità trimestrali adottate da altre cooperative, rappresenta un significativo miglioramento delle condizioni di lavoro.

Permane l'incertezza

Nonostante la soddisfazione per i risultati raggiunti, il Segretario provinciale Cisl Nicola Cristiani, con delega alla sanità, sottolinea l'incertezza che permane sul futuro di questi operatori. Molti, infatti, non potranno partecipare al concorso unico regionale (Concorsone Campania) a causa della mancanza dei requisiti necessari, in particolare le 18 ore settimanali di lavoro. Questa situazione è particolarmente critica considerando l'impegno profuso da questi lavoratori durante la pandemia. La Cisl, già in precedenza, aveva segnalato questa problematica alla Giunta Regionale, evidenziando l'ingiustizia di escludere dal concorso chi ha contribuito in modo significativo al sistema sanitario regionale. L'accordo raggiunto rappresenta un successo parziale, ma ancora una volta pone in risalto la necessità di affrontare con urgenza la questione dell'accesso al concorso a tutti per garantire un futuro certo a questi operatori socio-sanitari.