antica cittadella
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MONDRAGONE - La Corte di Appello di Napoli ha confermato sette condanne e ne ha riformate tre in merito al caso della banda dedita al traffico di droga nel litorale Domizio, operante principalmente tra Mondragone e Sessa Aurunca. 

Le sentenze

I giudici hanno convalidato le sentenze di primo grado emesse dal gup Maria Laura Ciollaro del tribunale di Napoli, riguardanti i seguenti imputati: Valentino Fiorillo, condannato a 14 anni di carcere; Gennaro Cascarino, a 13 anni e 7 mesi; Emilio Fiorillo, a 6 anni e 8 mesi; Salvatore Gallo, a 4 anni e 5 mesi; Alessandro Pulcrano, a 4 anni e 6 mesi; e Giuseppe Sanfelice, a 4 anni e 5 mesi. Le condanne di Angelo Basciotti (4 anni e 9 mesi), Antonio Bova (5 anni e 8 mesi) e Luciano Santoro (8 anni e 1 mese) sono state invece ridotte.

L'organizzazione criminale

Secondo l'accusa della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), i principali artefici dell'organizzazione erano Gennaro Cascarino e Valentino Fiorillo, che avevano il compito di gestire e indirizzare gli altri membri nella vendita al dettaglio di sostanze stupefacenti, tra cui hashish, marijuana, cocaina e crack, con circa 500 episodi di cessione accertati. L'obiettivo della banda non era solo quello di spacciare, ma anche di creare un vero e proprio monopolio nel settore, ricorrendo anche a minacce per costringere le persone a comprare esclusivamente da loro.

Una delle vittime di tale intimidazione è stata una donna straniera, cliente abituale del gruppo, a cui uno degli imputati avrebbe detto: "Tu vieni sempre da me, se ti vedo comprare da qualcun altro ti spezzo." L'imputato avrebbe anche minacciato di parlare con il marito della donna e di accusarla di essere una tossicodipendente, promettendo di fargliela "spezzare le ossa."

A difesa degli imputati sono intervenuti numerosi avvocati, tra cui Luigi Mordacchini, Gaetano Laiso, Edmondo Caterino, Angelo Raucci, Goffredo Grasso, Luca Monaco, Leopoldo Perone, Salvatore De Blasio, Antonio Miraglia, Antonio Abet, Ferdinando Letizia, Gianluca Di Matteo, e Ciro Maiorano.