Giovani Imprenditori di Confindustria al Meeting di Capri: presente il presidente Bo
La visione del rappresentante casertano: "Sud Italia come cerniera tra due mondi economici"
CASERTA - Il Meeting di Capri 2024 dei Giovani Imprenditori di Confindustria ha rappresentato un momento decisivo per riflettere sul rilancio economico dell’Italia, con un focus particolare sul ruolo del Mezzogiorno e delle nuove generazioni. Per Gianpaolo Bo, presidente dei Giovani Imprenditori di Caserta, il consueto appuntamento caprese ha offerto una visione chiara delle sfide e delle opportunità che il Sud Italia deve affrontare per diventare un motore di crescita nazionale e un punto di connessione strategico tra Europa e Mediterraneo.
Di particolare interesse gli interventi di Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, Riccardo Di Stefano, presidente dei Giovani Imprenditori, e Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. Il presidente dei Giovani Imprenditori di Caserta ha ribadito l'importanza del Mezzogiorno come snodo fondamentale non solo per l’Italia, ma anche per l’Europa, in quanto ponte verso il Mediterraneo e l’Africa.
La visione di Bo
Secondo Bo, il futuro del Sud Italia deve essere pensato come quello di una ‘cerniera’ tra due mondi economici, un ruolo che può valorizzare le potenzialità della regione se saranno risolti i problemi strutturali che ne frenano la crescita. "Il nostro obiettivo – ha spiegato – è di creare un modello integrato di sviluppo, che promuova l'innovazione e la competitività delle imprese, specialmente nel Mezzogiorno. La Campania, in particolare, ha tutte le caratteristiche per diventare un hub strategico di scambi economici tra Europa e Mediterraneo."
Uno dei temi centrali del Meeting di Capri è stato l'innovazione come motore di crescita per le imprese italiane. Gianpaolo Bo ha indicato come l’adozione di nuove tecnologie, tra cui l’intelligenza artificiale, sia fondamentale per migliorare la competitività e la produttività, soprattutto nelle piccole e medie imprese. "Il presidente Riccardo Di Stefano ha toccato un punto cruciale – ha rimarcato il leader dei giovani industriali casertani -: le nuove tecnologie devono essere parte integrante del rilancio del Sud, ma per farlo è necessario colmare le lacune infrastrutturali e investire fortemente nella formazione di nuovi talenti."
Un altro aspetto centrale è la transizione ecologica, che secondo Bo rappresenta un'opportunità imperdibile per le imprese del Sud. "La sostenibilità non è solo una moda, ma un passaggio obbligato per essere competitivi nel mercato globale", ha affermato Bo. Le imprese meridionali, ha aggiunto, devono essere pronte ad adottare soluzioni green e innovative per attrarre investimenti e incrementare la loro presenza nei mercati internazionali.
Le sfide del Sud
Tuttavia, Bo ha evidenziato anche le numerose sfide che il Sud deve affrontare. La carenza di infrastrutture adeguate e l’insufficienza di investimenti nella formazione sono due dei principali ostacoli alla crescita economica del Mezzogiorno. "Il divario infrastrutturale è un freno enorme per le imprese del Sud, e questo è particolarmente evidente in territori come Caserta – ha aggiunto -. Senza un serio piano di investimenti pubblici in questo settore, rischiamo di rimanere tagliati fuori dai grandi flussi economici."
Per affrontare queste sfide, Bo ha auspicato una maggiore collaborazione tra imprese, università e istituzioni locali. "Il ministro Urso ha giustamente sottolineato che solo attraverso una stretta cooperazione tra questi attori possiamo sperare di costruire un sistema produttivo competitivo e sostenibile – ha detto il presidente del GI di Terra di Lavoro -. Dobbiamo creare un ecosistema che favorisca lo sviluppo delle PMI e che dia loro accesso facilitato ai finanziamenti e alle risorse necessarie per innovare."
Un altro tema di grande rilevanza discusso al Meeting è stato quello dell'Autonomia differenziata. Gianpaolo Bo ha espresso una certa preoccupazione riguardo agli effetti che questa misura potrebbe avere sul divario tra Nord e Sud. "L'Autonomia differenziata potrebbe accentuare le disuguaglianze se non gestita con una visione di coesione nazionale – ha sottolineato -. Il Sud ha bisogno di politiche che supportino l'innovazione e creino le condizioni per una crescita equa e sostenibile in tutto il Paese."
Bo ha insistito sul fatto che il Sud non deve essere escluso dai benefici di queste politiche, ma anzi deve essere messo al centro di una strategia di sviluppo nazionale che coinvolga tutti i territori. Ha inoltre auspicato un rafforzamento degli incentivi alla collaborazione tra università e imprese e l'accesso a fondi europei e nazionali dedicati all’innovazione e alla sostenibilità.
Infine, Bo ha collegato le discussioni del Meeting al Piano Mattei per l’Africa, promosso dal Governo italiano. Questo piano, che mira a rafforzare i legami economici tra l'Europa e l'Africa, potrebbe avere un impatto positivo sullo sviluppo del Mezzogiorno. "La Campania e il Sud Italia, per la loro posizione geografica e il loro tessuto industriale, possono diventare un hub strategico per i rapporti commerciali con l'Africa, creando nuove opportunità di lavoro e sviluppo economico", ha concluso il presidente del Giovani Imprenditori di Confindustria Caserta.
Le iniziative del Piano Mattei potrebbero rappresentare una leva importante per l’occupazione giovanile e la crescita imprenditoriale nel Sud, integrandosi con i progetti di sviluppo locale e rafforzando il ruolo della Campania come punto di interscambio tra Europa e Mediterraneo.
Conclusione
Il Meeting di Capri 2024 ha evidenziato come il futuro del Mezzogiorno sia strettamente legato a innovazione, infrastrutture, sostenibilità e una gestione equilibrata delle politiche nazionali. Gianpaolo Bo ha espresso una visione chiara e ambiziosa per il Sud Italia, sottolineando che solo attraverso investimenti strategici, collaborazione e una visione unitaria sarà possibile superare le sfide attuali e cogliere le opportunità future. Il Sud non è solo una questione locale, ma un attore cruciale per il rilancio economico dell’intero Paese e per rafforzare la posizione dell’Italia nel contesto internazionale.