Giovane mamma muore ustionata: s'indaga per istigazione al suicidio
Sequestrati i cellulari della vittima e dei familiari. Inutile il trasferimento in ospedale

REGIONALE - Gli inquirenti hanno avviato un'indagine approfondita sulla morte di Lucia Iervolino, la 31enne deceduta il 1° aprile presso l'ospedale Cardarelli di Napoli a causa di gravi ustioni.
Sequestrati i cellulari
I telefoni cellulari di Lucia e dei suoi familiari sono stati sequestrati per analizzare chat e profili social, con l’obiettivo di ricostruire le ultime ore della sua vita e chiarire cosa sia realmente accaduto nella sua abitazione di Ottaviano, in provincia di Napoli.
L'ipotesi più accreditata al momento è quella del suicidio, e si indaga per istigazione al suicidio. Il marito di Lucia, che ha chiamato i soccorsi e che è stato interrogato dai carabinieri e dai pubblici ministeri, non risulta indagato. L’autopsia della donna, prevista per il 3 aprile al Policlinico di Napoli, sarà un passo fondamentale per fare luce su questa tragica vicenda.
Morta in ospedale per le gravi ustioni
La mattina del 1° aprile, Lucia è stata trasportata con ustioni di terzo grado su quasi tutto il corpo. Nonostante gli sforzi dei medici, è deceduta poco dopo essere arrivata al Cardarelli, prima di poter essere trasferita nel reparto Grandi Ustionati. Inizialmente, si era pensato a un incidente domestico, magari legato all'uso di un phon o di una piastra per capelli. Tuttavia, le successive ricostruzioni, basate sulle informazioni raccolte, indicano che la donna fosse prima andata nell'abitazione della madre, per poi tornare nel suo appartamento con una bottiglia in mano, che potrebbe aver contenuto un liquido infiammabile. Questo dettaglio alimenta l'ipotesi che la tragedia sia legata a un atto volontario.
Le indagini
Martedì, i carabinieri hanno svolto sopralluoghi nell'abitazione di Lucia per verificare le dichiarazioni del marito, che gestisce un servizio di ambulanze, di cui la moglie era presidente. In quei momenti, l'uomo era in casa con la figlia e avrebbe cercato di soccorrere la moglie nel corridoio. Le indagini, affidate ai carabinieri e coordinate dalla Procura di Nola, hanno portato al sequestro dei telefoni cellulari della famiglia e delle registrazioni di alcune telecamere di sorveglianza nelle vicinanze, per ricostruire con maggiore precisione gli ultimi momenti di vita di Lucia.