Sciopero dei metalmeccanici, in piazza il grido dei lavoratori contro le multinazionali
Gli interventi dei rappresentanti sindacali a Caserta: obiettivo focalizzato su Jabil e altre vertenze
CASERTA – Si è svolto stamane a Caserta lo sciopero generale dei metalmeccanici della provincia. L’iniziativa promossa da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm è scattata questa mattina con partenza dalla stazione di Caserta per poi giungere a piazza Dante. Un vero e proprio grido di dolore di un intero comparto che si vede sfruttato e preso in giro dalle multinazionali che stanno dismettendo dal nostro territorio. Ovviamente il tavolo più caldo è quello della Jabil, ma ci sono tante altre vertenze con a rischio centinaia di posti di lavoro
Le parole del rappresentante della Cgil
"Sosteniamo pienamente questa manifestazione perché coglie uno dei punti fondamentali dello sviluppo di questo territorio – ha affermato Raffaele Paudice della segreteria Cgil della Campania - La provincia di Caserta è diventata una terra depredata da imprenditori rapaci, da multinazionali che arrivano qui, promettono progetto di re industrializzazione che puntualmente non compiono, finiscono gli incentivi e vanno via, prendono ammortizzatori. Nessun progetto, nessun investimento. Ieri abbiamo avuto per l'ennesima volta la conferma da Jabil che andranno via. Questo è inaccettabile, è una terra che ha una vocazione industriale che va sostenuta dalle politiche pubbliche, responsabilizzando le imprese che devono fare investimenti sul territorio. Non possiamo assistere a questo scempio. Chiediamo che anche la Regione faccia la sua parte e non solo proclami".
La nota di Uliano (Fim Cisl)
"Noi siamo vicini e continueremo ad essere vicini ai lavoratori a sostenere la lotta per il lavoro - ha detto Uliano della Fim - Sono oltre 10mila i lavoratori del territorio coinvolti in varie vertenze e crisi da anni irrisolte, Soflab, Jabil, Firema, Orefice, Whirlpool, Pcga ( ex-Magneti Marelli) Snop, Proma ecc. a cui si sommano tutte le altre realta' dell'indotto casertano e le aziende campane". Il segretario Fim si e' poi soffermato sulla vertenza Jabil: "Non possiamo accettare il comportamento irresponsabile di Jabil che ha preso commesse dalle aziende che ha acquisito per poi chiuderle tutte. E ora vuole farlo anche qui a Marcianise dopo averlo fatto in tutto il Paese. Il governo del nostro Paese - ha detto Uliano - deve pretendere dalla multinazionale risposte industriali precise e assumersi la responsabilita' sociale, stesso dicasi per la Soflab e le altre aziende del territorio. Per quest'ultima si sta consumando una vero e proprio danno ai lavoratori, al territorio e allo Stato. Chiederemo al Governo di verificare tutte le responsabilita', anche quelle legali, su tutta l'operazione".
Ieri l'incontro al Mimit
Solo ieri per quanto riguarda la vertenza Jabil c’è stato un nuovo confronto al Mimit dove la multinazionale ha comunicato la sua volontà di delocalizzare: “Ancora una volta l’azienda, che ha usufruito negli anni di ammortizzatori sociali e che ha proposto reindustrializzazioni, coinvolgendo soggetti imprenditoriali che non hanno mai avviato le attività, lasciando i lavoratori in estrema difficoltà economica, ci propone di ascoltare l’ennesimo piano di cessione – si legge sulla pagina della Fiom Caserta - Abbiamo ribadito, e lo faremo con forza domani allo sciopero territoriale dei metalmeccanici di Caserta, che non siamo disponibili a reindustrializzazioni che portano a dismissioni in un territorio che vive un vero e proprio processo di desertificazione industriale. Abbiamo bisogno che Jabil si assuma le sue responsabilità, a partire da quella di restare a Marcianise”.