Jabil, Usb dice no alla cessione a TME: "Prima il ritiro immediato del licenziamento collettivo"
Per il sindacato l'iniziativa della multinazionale è un tentativo di aggirare l'ostacolo

MARCIANISE - "La nostra organizzazione ribadisce il suo secco 'no' a tutte quelle operazioni che vedano il possibile ingresso di TME nella partita". Così in una nota il sindacato Usb commenta l'intenzione manifestata dalla multinazionale Usa Jabil di cedere lo stabilimento di Marcianise con i suoi 408 addetti alla Tme Assembly Engineering Srl (Tma), nuova società costituita dalla Tme di Portico di Caserta e da Invitalia (la Tme al 55% delle quote, Invitalia al 45%).
Ritiro immediato della procedura di licenziamento
"La Jabil - prosegue la nota - tenta nuovamente di aggirare l'ostacolo e buttare ulteriore provocazione e sconcerto tra lavoratori e lavoratrici già visibilmente provati. Il tavolo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy deve essere funzionale a garantire il ritiro immediato della procedura di licenziamento collettivo e le modalità necessarie a trovare e a valutare un soggetto serio e credibile, che presenti un piano a vocazione industriale utile alla salvaguardia di tutti posti di lavoro. Usb sottolinea poi come "nella lettera della Jabil che apre la procedura sulla cessione di azienda, si legge che 'il buon fine dell'operazione è legata a numerose variabili, non essendo ancora stato raggiunto un accordo vincolante tra le parti interessate, ed essendo subordinata (quanto al successivo ingresso di Invitalia nel capitale) al benestare finale delle istituzioni;
Nessun accordo
Pertanto la procedura non sospende ne revoca o annulla la procedura di licenziamento collettivo'; da ciò - aggiunge Usb - si desume che nella lettera di Jabil non c'è nulla, non si sa se c'è un accordo da cedente e cessionario, non si sa se c'è Invitalia o l'avvallo istituzionale"; "c'è solo un'azienda - conclude l'Usb - che prova a ricattare il tavolo ministeriale del 16 Aprile, scrivendo a chiare lettere che o si arriva ad un' accordo o la procedura di licenziamento rimane li, attiva".