antica cittadella
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REGIONALE - È stato un incubo durato ore quello vissuto da un quindicenne di San Giorgio a Cremano, sequestrato martedì mattina da due uomini incappucciati. Il ragazzo è stato trascinato a forza su un furgone, bendato con un sacco nero da casco e portato in un appartamento sconosciuto, dove è rimasto prigioniero con le mani legate mentre i rapitori chiedevano un riscatto di un milione e mezzo di euro.

Le indagini

Le indagini della Squadra Mobile, coordinate dal pm Henry John Woodcock, hanno portato al fermo di Antonio Pacheco Amaral de Oliveira, 24 anni, nato ad Amburgo ma cresciuto a San Giorgio a Cremano. Alto quasi due metri, il giovane era stato riconosciuto dalla vittima nonostante il travisamento: in passato aveva lavorato nell’autolavaggio della famiglia del ragazzo, un dettaglio che potrebbe aver ispirato il piano criminale.

Trattative andate avanti per ore

Il padre del ragazzo, un imprenditore, inizialmente aveva pensato a uno scherzo di cattivo gusto dopo aver ricevuto un messaggio su WhatsApp dai sequestratori. Solo dopo aver contattato la scuola del figlio ha capito che la situazione era grave. Le trattative sono proseguite per ore: i rapitori hanno minacciato di non far rivedere il ragazzo alla famiglia in caso di coinvolgimento delle forze dell’ordine.

Ma il cerchio intorno ai sequestratori si è stretto rapidamente. Sentendosi braccati, i malviventi hanno deciso di liberare il ragazzo nei pressi della tangenziale a Licola. Ancora con le mani legate, il giovane ha chiesto aiuto a un rider per contattare il padre. Ora è tornato a casa, sano e salvo.

La caccia ai complici è ancora in corso: altri sospettati sono stati portati in Questura per accertamenti. L’inchiesta resta aperta.