antica cittadella
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CASAPULLA – Si apre uno spiraglio per un possibile sconto di pena per le tre maestre della scuola privata “Piccole Pesti” di Casapulla accusate di maltrattamenti nei confronti dei piccoli alunni. Dopo un primo diniego la Procura sembra infatti aver fatto marcia indietro su un possibile patteggiamento delle accusate. Questo è ciò che è emerso dall’udienza avvenuta in Corte d’Appello.

La Procura Generale ha dato il consenso a rideterminare la pena per Francesca Merola a 3 anni con conversione della pena ai domiciliari (in primo grado era stata condannata a 3 anni e 4 mesi) e per Valeria Eliseo con conversione in 2 anni con pena sospesa (in primo grado era stata condannata a 2 anni e 8 mesi). Nessuna ipotesi di conversione per Anna Lucia Spina per la quale la Pg ha chiesto la condanna a 3 anni e 2 mesi di reclusione (in primo grado era stata condannata a 2 anni e 8 mesi). Si torna in aula a novembre.

Nel corso dell’udienza però l’avvocato Elisabetta Carfora che difende le parti civili ha fatto presente che con la vigente riforma non è possibile una conversione della pena ed ha evidenziato l’assenza di pentimento delle tre maestre.

Le tre sono ritenute colpevoli di atti di violenza fisica e psicologica nei confronti degli alunni della scuola “Piccole Pesti” di Casapulla. Queste condotte venivano accertate, dopo denuncia di alcuni genitori, dai carabinieri di Santa Maria Capua Vetere in un’indagine tra il settembre 2021 e febbraio 2022.  I bimbi venivano schiaffeggiati, tirati per i capelli e le orecchie, strattonati e messi al buio. Venivano inoltre lasciati tra feci ed urina per lunghi periodi di tempo.