Blitz sul Litorale: sgomberate 43 case a mare dei Belforte
Carabinieri e Guardia Costiera in azione. Sigilli alle abitazioni costruite su area demaniale a partire dal 1980
CASTEL VOLTURNO/MARCIANISE. I militari del Reparto Territoriale dei Carabinieri di Mondragone, congiuntamente a quelli della Guardia Costiera — Ufficio Marittimo di Pozzuoli (NA), nei giorni scorsi hanno provveduto a notificare un decreto di sequestro preventivo emesso d’urgenza dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, avente ad oggetto n. 43 manufatti edificati in località Bagnara di Castelvolturno.
Blitz nella notte dei carabinieri e della Guardia Costiera
In data 26 agosto 2024 il GIP presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha convalidato il predetto provvedimento di sequestro. Il provvedimento è scaturito a seguito degli accertamenti eseguiti dai militari che, attraverso approfondite verifiche e riscontri documentali, hanno consentito di verificare, sebbene nella fase delle indagini preliminari, che tutte le unità abitative oggetto di sequestro, realizzate a partire dal 1980, erano state edificate in area demaniale e costiera soggetta a vincolo, occupando abusivamente il suolo del Comune di Castel Volturno.
Le abitazioni sequestrate costruite su area demaniale a partire dal 1980
Sette di queste unità abitative, dislocate in un’area della citata località Bagnara, erano nella disponibilità di soggetti indiziati di far parte del sodalizio camorristico denominato “clan Belforte di Marcianise” ovvero da soggetti ad essi legati da rapporti di parentela/affinità. Anche con riguardo a tali soggetti, è stata disposta la liberazione degli immobili occupati.
Si precisa che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e i soggetti “interessati” dai sequestri sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva e che la misura cautelare è stata adottata senza il contraddittorio che avverrà innanzi al Giudice che potrà anche valutare l’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.
GUARDA IL VIDEO