antica cittadella
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Scena del crimine
Scena del crimine

CASTEL VOLTURNO – Ricorso inammissibile. E’ stata questa la decisione della quarta sezione penale della Corte di Cassazione, presidente Francesco Maria Ciampi, sulla richiesta presentata da Antonio Marra, 35enne di Napoli coinvolto nell’agguato mortale avvenuto il 10 settembre 2010 a Castel Volturno dove morì Desmond Oviamwonyi e rimase ferito Joe Morris Iadhosan, entrambi di nazionalità nigeriana.

Il delitto

La causa del delitto emersa anche nel corso dei processi fu il furto di una quantità di marijuana e cocaina dalle dosi da vendere nella piazza di spaccio. Il Marra faceva parte di un gruppo criminale formato anche da Emanuele Bevilacqua, Simone Cimarelli e Giuseppe Mezzacaro, tutti esponenti del clan Sorianello che controllava la piazza di spaccio del rione Traiano a Napoli, ed accusati di spaccio, omicidio e tentato omicidio.

Stando a quanto ricostruito i due nigeriani vittime dell’agguato durante dei lavori di ripulitura in un giardino del rione Traiano trovavano la droga e se la portavano a casa a Castel Volturno. Poco dopo i due vengono rintracciati proprio sul litorale. Marra venne scagionato dall’accusa di omicidio, ma andò a processo per la tentata acquisizione della droga trovata dai due nigeriani. Per questo venne condannato in primo grado ed in Appello a tre anni di reclusione. 

La decisione della Cassazione

La Cassazione invece ha dichiarato inammissibile il suo ricorso in quanto Marra era a conoscenza della circostanza che portò alla caccia dei due nigeriani per recuperare la droga in quanto era tra i partecipanti alla spedizione.