Raid incendiario per la casa contesa: carabinieri svelano dettagli dell'arresto
Le vittime delle vessazioni hanno subito minacce, danni alle proprietà e due raid incendiari
CAPUA - Il processo a carico di Gazmir Shahu, noto come Gas, ha preso avvio presso la prima sezione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal Giudice Giovanni Caparco, con la partecipazione dei giudici Francesco Maione e Patrizia Iorio. La posizione di Gazmir, 39enne albanese, è emersa nel contesto di un'indagine che ha rivelato una serie di atti di intimidazione e incendi dolosi perpetrati su commissione dei coniugi Claudio Sinapi e Annamaria Fortino.
La testimonianza dei carabinieri
Le dichiarazioni del maresciallo della compagnia carabinieri di Capua hanno reso pubbliche le modalità di esecuzione del fermo nei confronti di Gazmir, indicato come soggetto attenzionato dalle forze dell'ordine. Il maresciallo ha riferito che è stato rintracciato nella sua abitazione a Pastorano, dove si trovava nudo e nascosto nel bagno. Una volta bloccato e portato in cucina, gli è stato notificato il fermo di indiziato di delitto.
Durante l'udienza, è stato ascoltato anche un collega impegnato nelle intercettazioni telefoniche dell’imputato. Da queste intercettazioni sono emerse conversazioni tra Gazmir e Claudio Sinapi, avvenute tramite WhatsApp, risalenti a un giorno prima e uno dopo il primo incendio doloso. Questo collegamento ha ulteriormente aggravato la posizione di Gazmir nel contesto delle accuse.
Le condanne
Il procedimento penale ha già visto il gup Daniela Vecchiarelli infliggere pene detentive ai coniugi Sinapi e Fortino, rispettivamente quattro anni di reclusione per estorsione e stalking, mentre per Renaldo Likaj, considerato lo scagnozzo di Gazmir, è stata inflitta una condanna di tre anni e otto mesi per incendio doloso. Le vessazioni ai danni di un’intera famiglia, che ha acquistato una casa in piazza Di Rauso a Capua, hanno assunto gravità preoccupante, comprendendo minacce esplicite di morte ed atti vandalici come graffi e incendi di veicoli.
La prossima udienza
La prossima udienza è attesa per la fine di gennaio, quando sarà ascoltato l’ultimo testimone della Procura e ci si aspetta l’esame dell’imputato. La rilevanza di questo caso risiede nella sua complessità e nell’evidente spirale di violenza che ha coinvolto più soggetti in una lotta per il possesso immobiliare, sollevando interrogativi sulla sicurezza e sull’integrità delle comunità locali.