antica cittadella
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Roberto Fusciello morto dopo la testata al volto
Roberto Fusciello morto dopo la testata al volto

CELLOLE - La comunità di Cellole rivive nuovamente la tragedia vissuta lo scorso 16 gennaio, quando il 46enne Roberto Fusciello fu colpito con una testata al volto che lo mandò in coma per diversi giorni prima del decesso. Adesso l'inizio del processo che vede imputato un altro cellolese. 

Falegname ucciso dopo una testata al volto, 44enne a processo per omicidio

Falegname e giovane padre di famiglia morto dopo testata al volto, 44enne del posto adesso finisce a processo per omicidio volontario. 

Si aprirà il prossimo 5 novembre, davanti alla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere, il processo per omicidio volontario con l'aggravante dei futili motivi a carico di Gianluca Sangiorgio, 44 anni.

La tragedia avvenuta lo scorso 16 gennaio a Cellole: Fusciello era padre di tre figli

Era il 16 gennaio del 2024, quando la piccola cittadina del Litorale Domizio piangeva la scomparsa e la morte assurda ed atroce di un proprio figlio. L'intera comunità aveva pregato per un miracolo che non ci fu ed i cellolesi erano sotto choc per l'ennesima tragedia.

I medici dell'ospedale San Rocco di Sessa Aurunca, dove Roberto era ricoverato da giorni in gravissime condizioni, decretarono la sua morte cerebrale con il cuore che cessò di battere. Roberto Fusciello artigiano, precisamente di professione falegname, separato ha lasciato tre bambini.

Secondo, la ricostruzione fatta dagli investigatori, Roberto Fusciello fu prima picchiato e dopo colpito con una testata al volto da Gianluca Sangiorgio, 44enne anch’egli del posto, che successivamente venne arrestato con l’accusa di tentato omicidio.

Sangiorgio a novembre comparirà davanti ai giudici della Corte d'Assise di Santa Maria Capua Vetere

L'episodio di violenza avvenne nelle vicinanze della sede del Comune di Cellole all’esterno di un centro scommesse. Ma, il ricordo di Roberto Fusciello rimarrà vivo e presente ancora nella mente dei tanti cellolesi, in quanto il suo cuore continuerà a battere nel petto di un'altra.

Infatti, la famiglia dispose l’espianto degli organi, in quanto Roberto aveva deciso di iscriversi all’Aido (Associazione Italiana Donazione Organi).