Antenne nel cimitero, Di Fruscio replica all'opposizione: "Invettive insensate"
Il sindaco replica alle accuse e chiede un confronto pubblico
PIETRAMELARA – La questione delle antenne installate nel cimitero, continua ad essere l’argomento caldo del confronto politico di Pietramelara.
La replica del sindaco
Dopo la denuncia del movimento d’opposizione “Cambiamo Pietramelara”, intervenuto con una nota in merito, questa volta a prendere la parola è il sindaco Pasquale Di Fruscio che in un comunicato diffuso poco fa ha qualificato come insensate le rimostranze dell’opposizione. La zona scelta per l’installazione delle antenne per il sindaco venne decisa in una seduta della civica assise con il voto favorevole di tutti i consiglieri.
“Prima di muovere insensate invettive, il gruppo consiliare di minoranza dovrebbe conoscere cosa prevede il regolamento del Comune. Nella assemblea che venne tenuta al palazzo ducale, aperta al pubblico, si decise con il voto favorevole di tutti i consiglieri comunali, quali dovessero essere le zone da preferire per l’istallazione di impianti per la telefonia mobile. Nella consapevolezza, non contestabile, che gli operatori della telefonia sono liberi di installare tali impianti anche in spazi privati (e basta girare qualsiasi città per averne prova) il Consiglio Comunale stabilì che quando fosse stato individuato il nostro Comune come sede di un impianto, l’ufficio dovesse tentare una delocalizzazione in aree che il consiglio individuò proprio in quel regolamento. È bene ricordare che la prima area prescelta (in senso assoluto) dal consiglio comunale per la delocalizzazione delle antenne fu quella ricadente in area cimiteriale”.
L'invito ad un confronto pubblico
Di Fruscio quindi non rimane inerme nei confronti degli attacchi dell’opposizione e reagisce chiedendo anche un confronto pubblico in consiglio comunale. “I consiglieri di minoranza presumiamo che sappiano che la normativa europea e quella nazionale (basta consultare su google “codice delle comunicazioni”) stabilisce che le antenne così dette “radio base” sono qualificate “opere di pubblica utilità”, peraltro compatibili con ogni area del territorio comunale e non richiedono neppure il permesso di costruire, in quanto rientranti tra quelle di edilizia semplificata. Sono concetti questi che ormai conoscono tutti, anche semplicemente leggendo i giornali, (nessun Comune, opponendosi alle installazione, ha avuto ragione davanti ai giudici).
E senza dire che mentre si invochi un territorio senza impianti, ci si lamenti, contestualmente, di non avere sufficiente segnale di linea telefonica. Andrebbe poi ricordato che con il PNRR in Italia ed in particolare per le aree interne del meridione, l’Europa ha messo al primo posto, per l’ammodernamento della nazione, il potenziamento delle reti degli impianti di telecomunicazioni definendole “opere strategiche di sviluppo”. Orbene, avere ottenuto, a seguito di complesse trattative previe misurazioni tecniche sulla rete, lo SPOSTAMENTO dell’impianto (e non una concessione) risponde alla volontà del consiglio comunale tanto più che esso viene TRASFERITO proprio in quell’area che era stata prescelta – prima tra tutte le altre nella graduazione delle zone- perché ritenuta la meno impattante sotto ogni profilo. Ad ogni modo sull’argomento sarà opportuno un confronto pubblico che, nel rispetto dei cittadini, terremo nelle sedi ufficiali con, si auspica, l’intervento ed il contributo di proposte valide e soprattutto sensate del gruppo di minoranza”.