Processo ai casalesi, chiesta condanna per la moglie e la sorella del boss
Sono accusate di associazione a delinquere, riciclaggio e violenza privata

SAN CIPRIANO D’AVERSA – Si è tenuta ieri una nuova udienza del processo che si sta svolgendo presso la quinta sezione della Corte d’Appello di Napoli nei confronti dei familiari e degli uomini più legati al boss dei casalesi Antonio Iovine. Il procuratore generale Luigi Musto ha chiesto in totale la condanna ad undici mesi e mezzo di reclusione.
Le condanne richieste
In particolare sono stati chiesti 4 anni di carcere per Enrichetta Avallone, moglie di Iovine, un anno e 4 mesi per Anna Iovine, sorella del boss, 6 anni e 6 mesi per Renato Grosso. E’ stata chiesta invece l’assoluzione per assoluzione per Marcellino Barracca, Alessandro Di Rosa, Massimiliano Grassi.
Le accuse
Gli imputati sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, riciclaggio, illecita concorrenza nel settore dei videopoker ed inoltre violenza privata per la moglie e sorella del boss che, stando alle accuse, intimarono alla cognata, Rosa De Novellis, vedova di Carmine Iovine, di non tornare più a San Cipriano e di chiudere le due attività commerciali che gestiva.
Si tornerà in aula a luglio per le discussioni dei legali della difesa.