antica cittadella
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MARCIANISE – Quell’imprenditore è “a disposizione” del clan. A muovere quest’accusa a Paolo Siciliano, il patron dei supermercati, è Giovanni Buonanno, esponente del clan, in veste di dichiarante, intervenuto nel processo a carico di 4 persone, compreso il padre di Buonanno, Gennaro, e dello stesso Siciliano, accusati di usura ed autoriciclaggio con l’aggravante del metodo mafioso.

Giovanni Buonanno, anche lui coinvolto nell’inchiesta, ha accusato sia il padre che lo stesso Siciliano, ritenuto da Buonanno jr. contiguo al clan. Stando alle accuse un imprenditore avrebbe chiesto ed ottenuto un prestito da Buonanno con interessi fino al 130% annuo. Quando i pagamenti ritardavano il clan metteva in atto minacce di morte.

Siciliano invece sarebbe stato colui che avrebbe avvicinato la vittima prima che venisse ascoltata dagli inquirenti per modificare le sue dichiarazioni.