Morte sul lavoro, vertice Prefetto sindacati dopo il decesso di Giuseppe Borrelli
Emersa la necessità di potenziare le attività di vigilanza e controllo
CASERTA - Dopo l'incidente sul lavoro costato la vita il 12 marzo al 26enne Giuseppe Borrelli, schiacciato da un macchinario nell'azienda Laminazione Sottile di San Marco Evangelista - nell'indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere per omicidio colposo sono indagate sette persone - il prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, ha incontrato i segretari generali provinciali di CGIL, CISL e UIL per un primo confronto sul tema della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro nel settore pubblico e privato.
Il confronto
Il prefetto ha sottolineato la necessità di potenziare le attività di vigilanza e controllo - da parte degli enti preposti e delle Forze di Polizia - e di monitorare il fenomeno, soprattutto nei settori più a rischio quali edilizia, comparto agricolo, logistica e metalmeccanica. È emersa, inoltre, non soltanto la necessità di incentivare la formazione destinata sia ai datori di lavoro che ai lavoratori attraverso percorsi di aggiornamento professionale, ma anche quella di focalizzare l'attenzione sugli eventi accidentali in ambiente lavorativo che possono costituire causa di incidenti.
La dichiarazione
"Le morti sul lavoro - ha detto il prefetto - sono inaccettabili in un Paese civile. Per questo, bisogna lavorare soprattutto sul piano della prevenzione, sviluppando sinergie utili per diffondere il più possibile la cultura e la pratica della sicurezza del lavoro, assicurare il rispetto delle norme contenute nei Contratti collettivi nazionali di lavoro di categoria e l'adozione di comportamenti corretti, sul piano individuale e collettivo, verso cui tutti - rappresentanti delle Istituzioni, dei datori di lavoro e delle organizzazioni sindacali - dobbiamo tendere» ha concluso Castaldo. In un prossimo incontro in prefettura sarà costituito un "Osservatorio provinciale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro"