antica cittadella
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Emanuele morto nel crollo del solaio
Emanuele morto nel crollo del solaio

CASTEL VOLTURNO – Non c’è solo il dolore, ma anche la rabbia sulla vicenda della morte di Emanuele d’Asta, il 23enne di Castel Volturnodeceduto per il crollo del solaio di una villa della fidanzata in cui si trovava per eseguire dei lavori.

Scontro tra le famiglie

Dopo l’annuncio dell’iscrizione nel registro degli indagati della fidanzata 19enne e della madre di quest’ultima, si genera anche uno scontro tra le famiglie dei due giovani. Ad intervenire sulla vicenda sono stati i familiari di Emanuele, come riportato da Internapoli: “Non doveva sposarsi, aveva conosciuto questa ragazza meno di un mese fa e stava lavorando. Emanuele è morto per meno di 40 euro al giorno – affermano i familiari - Sono state scritte tante inesattezze fino ad ora. Emanuele durante la settimana lavorava a nero per una ditta che si occupa di ristrutturazione di abitazioni, veniva pagato sui 150 euro a settimana. Anche mercoledì era andato a lavoro nel cantiere di proprietà del padre della ragazza che stava frequentando da poco, ma non è vero che doveva sposarsi”, chiariscono i familiari. “Nel fine settimana si arrangiava in un locale sempre zona Castel Volturno. Aveva avuto un piccolo problema con la giustizia ma poi ha ripreso a lavorare con sacrificio. Quando è avvenuta la tragedia non era solo, il suo corpo è stato spostato dalle macerie e portato a qualche metro di distanza”.

Di diverso avviso è la famiglia della ragazza. Emanuele, stando a quanto dichiarato, si era trasferito da loro già da diversi giorni perché i due giovani volevano sistemarsi casa per vivere insieme. 

Le due indagate

La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha infatti inscritto nel registro degli indagati la fidanzata di Emanuele, una ragazza di 19 anni, e la madre. Per il comandante della Polizia Municipale che sta seguendo le indagini insieme ai carabinieri della compagnia di Mondragone si tratta di un atto dovuto: la ragazza infatti risulta proprietaria dell’immobile. La madre invece sarebbe indagata in quanto le dichiarazioni rese agli inquirenti sembrano essere discordanti.

Il racconto della madre della fidanzata

La signora infatti avrebbe raccontato di essere stata lei la prima ad arrivare sul luogo del crollo, trovando il corpo di Emanuele. Dopo averlo spostato avrebbe provato a rianimarlo, ma di questo dubitano gli inquirenti in quanto sui suoi vestiti non c’erano tracce di sangue. Il sospetto della Procura è che Emanuele, a differenza da quanto dichiarato, non fosse solo al momento del crollo: ci sarebbe stata infatti una persona che forse stava aiutando il giovane nei lavori.

La ricostruzione dell'incidente fatale

Secondo le prime ricostruzioni, Emanuele stava lavorando al piano terra di una casa situata in viale Viverone, quando un balcone posto al primo piano è improvvisamente crollato, travolgendo il giovane. Il forte rumore del crollo ha attirato l'attenzione della futura suocera, che si trovava in un’altra parte della casa. Senza perdere tempo, la donna ha dato l'allarme, chiamando immediatamente i Vigili del Fuoco.

Disposta l'autopsia per accertare le cause del decesso

Una squadra dei pompieri del distaccamento di Mondragone è intervenuta prontamente sul luogo, riuscendo a recuperare il corpo di Emanuele dalle macerie, ma purtroppo non c'era più nulla da fare. I medici del 118, giunti sul posto, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del giovane. La salma è stata sequestrata dalle autorità per consentire l'autopsia, che dovrebbe chiarire le cause e le modalità precise del tragico incidente.

La casa, dove Emanuele stava svolgendo i lavori, era destinata ad accoglierlo insieme alla sua fidanzata dopo il matrimonio, previsto tra pochi mesi. Il giovane stava preparando la sua nuova vita, ma una tragica fatalità ha posto fine a tutto.