antica cittadella
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SAN FELICE A CANCELLO - È indagato a piede libero per omicidio preterintenzionale il 63enne papà di Roberto Laboriosi, l'uomo di 31 anni trovato morto ieri sera per una profonda ferita d'arma da taglio davanti alla sua abitazione di via Avellino a San Felice a Cancello. Il 63enne Vittorio Laboriosi ha raccontato ai carabinieri e al pm di Santa Maria Capua Vetere Daniela Pannone che aveva un coltello in mano quando il figlio si è avvicinato ma che non aveva alcuna intenzione di ucciderlo, che è stato un incidente; la dinamica di quanto accaduto è comunque ancora in fase di accertamento, e sarà probabilmente l'autopsia a fare chiarezza.

Stando alle prime informazioni, sembrerebbe che i due avessero avuto un litigio in casa e poi si sono spostati all’esterno. Sembra che il giovane sia stato rincorso dal padre che al culmine della discussione sia avvenuto il ferimento mortale. All’arrivo dei carabinieri, Vittorio, dipendente della Provincia di Napoli, si sarebbe immediatamente giustificato e con le lacrime agli occhi ha chiarito che si trattava di un incidente. Stando alle dichiarazioni dei vicini il litigio sembrerebbe essere scaturito dalle offese che il giovane avrebbe rivolto alla madre, ma episodi di questo genere si ripetevano da tempo.

Da un primo esame esterno effettuato sul posto dal medico legale, è emerso che la coltellata sarebbe stata inferta all'altezza della spalla, con la lama che ha toccato le parti molli sottostanti all'osso provocando una forte uscita di sangue; il 31enne ha poi cercato aiuto uscendo dalla porta di casa, dove si è accasciato ed è morto dissanguato. Il 31enne era un operaio con la passione del pugilato.