Arresti per usura nell'agro, hanno chiesto alle vittime di mentire ai carabinieri
Per i due accusati quelle somme dovevano essere indicate come prestiti in amicizia

TRENTOLA DUCENTA – Emergono ulteriori dettagli sull’inchiesta su un sistema di usura che ha portato a degli arresti a Trentola Ducenta.
Le accuse
A finire in manette prelevati dai carabinieri sono stati Raffaele Visconti e Raffaele Catalano, entrambi di Trentola Ducenta, con l’accusa di usura aggravata dal metodo mafioso vista la loro vicinanza al boss Raffaele Della Volpe, non indagato per questa vicenda.
Hanno chiesto alle vittime di mentire ai carabinieri
Dall’indagine sarebbe emerso che dopo il rinvenimento dei registri usati per l’attività di usura, nello scorso mese di luglio, i due arrestati avrebbero chiesto alle vittime di mentire ai carabinieri. In particolare come emerso da una testimonianza, in un incontro avvenuto in un distributore di carburante, Visconti e Catalano avrebbero chiesto sotto minaccia alla vittima di indicare ai carabinieri le somme prestate come un favore in amicizia.
Le vittime
Le vittime del sistema d’usura erano per lo più piccoli commercianti a cui i due arrestati prestavano delle cifre per poi richiedere interessi mensili del 40%.