TEVEROLA/CARINARO – Familiari ed amici per controllare il territorio. E’ questo l’ulteriore scenario dell’inchiesta che ha portato all’arresto del boss Aldo Picca e oltre 40 misure cautelari.

La ramificazione

Una ramificazione capillare affidata agli uomini di fiducia. Oltre all’amico e alter ego Nicola Di Martino, Picca era affiancato dal cognato Raffaele di Tella e dal nipote Carmine Di Tella, dai fratelli Giuseppe e Raffaele, dal nipote Giovanni Picca e dalle figlie Laura e Cira con i mariti Massimo Scudiero e Alessio Arbolino. 

Le figlie gestivano la distribuzione degli stipendi

Le due figlie in particolare agivano un po' da ragioniere del clan. A loro era affidato il denaro proveniente dall’attività illecita per poi provvedere al pagamento dei familiari, dei membri del clan e per l’acquisto di beni e mezzi. Un ruolo importante e di primo piano. Stando alle risultanze delle indagine Cira e Laura partecipavano alle riunioni, alle estorsioni e alle attività del padre e dei mariti.